Dal mandellese Maurizio Leonelli riceviamo e pubblichiamo:
Traendo ispirazione da un progetto regionale, che verosimilmente resterà confinato nel libro dei sogni e che prevede un collegamento ciclabile tra la Valtellina e il Po, e attingendo in parte ai soliti e incerti fondi comunitari, anche Mandello Lario potrà fregiarsi di un sua pista ciclabile.
Ovviamente siamo tutti contenti, però sarà il caso di capire e di chiarire come si concretizzerà questo progetto. Inevitabilmente, un pensiero alle ultraventennali traversie della ciclabile Lecco-Abbadia Lariana va necessariamente rivolto!
Sintetizzando: si parte dal confine con Abbadia e allargando la Sp 72 si ricava una pista protetta lunga 355 metri, con larghezza di 2 metri e 50, fino alla Canottieri Guzzi (non è ben chiaro che fine faranno le scale di accesso alla chiesa di Debbio, ma si spera saranno salvate).
La ciclabile proseguirà sulla passerella a sbalzo di recente costruzione, che verrà in parte smantellata e allargata a metri 2,50. Ci si infilerà quindi nell’angusto sottopasso esistente sulla Provinciale e si riattraverserà la stessa a Pramagno. A questo punto la ciclabile ripercorrerà le strette vie e i vicoli di Mandello “bassa”, le piazze a lago e il viale dei giardini, per poi attraversare il fiume e infilarsi in via Fra’ Bernardo. Raggiungerà quindi la “Gilardoni raggi X” percorrendo via Lungolario, che diventerà a senso unico.
Corre l’obbligo di ricordare che le ciclabili in sede promiscua sono sconsigliate dalle norme, oltre che dal buon senso (il riferimento è ai recenti, numerosi e gravi incidenti che hanno visto coinvolti pedoni, ciclisti e mezzi a motore, non soltanto a Milano).
Tracciare il percorso con la vernice sul sedime stradale, magari anche istituendo “zone 30”, o nel viale dei giardini pubblici dove giocano i bimbi, diciamolo, non è una grande idea! Il costo di tutto ciò sarà di 2,3 milioni di euro.
Bisogna aggiungere che in futuro si provvederà a riprogettare il tratto fino a Olcio e da lì poi, con costi esorbitanti (9 milioni), a realizzare una passerella a sbalzo sulla punta di Grumo.
E’ da notare che nel frattempo si sta iniziando il secondo lotto della passeggiata a lago di Olcio che, come il primo, avrà una larghezza per pedoni e ciclisti, inspiegabilmente e incoerentemente con il progetto regionale, inferiore a un metro e 50.
In conclusione: visto che i ciclisti “sportivi”, i più numerosi e “pericolosi”, non utilizzeranno siffatta ciclabile (anche sul Lago di Garda si stanno ricredendo sull’utilità di tali opere, più spettacolari che necessarie in considerazione dei costi di progettazione, costruzione e manutenzione che appaiono ingiustificabili e in relazione al reale numero dei futuri utenti) potrebbe sembrare più logico, realistico, utile e soprattutto non con tempi biblici di attuazione realizzare singoli tratti di ciclopedonale in sede propria lungo la Provinciale 72. Con particolare riguardo principalmente a un uso quotidiano, non soltanto ricreativo, e per la sicurezza dei mandellesi.
Maurizio Leonelli (Mandello Lario)
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