Da Andrea Verardi riceviamo e pubblichiamo:
Quando votiamo per il governo della nazione votiamo il simbolo che rappresenta la nostra idea politica ed esprimiamo la preferenza per il soggetto politico locale che si candida a promuoverla. Quando votiamo per il sindaco di un piccolo paese, come Varenna, anche se non ne condividiamo l’idea politica votiamo la persona, che conosciamo e della quale ci fidiamo.
Le qualità richieste a un sindaco sono quelle che deve avere il buon padre di famglia. I programmi elettorali del sindaco di Varenna, Mauro Manzoni, prevedevano comunicazione e trasparenza verso i cittadini. La comunicazione si è vista con gli avvisi cartacei delle convocazioni del consiglio comunale, come accadeva con il sindaco Molteni, mentre la trasparenza è stata perfettamente rispettata in quanto Manzoni è stato così trasparente nel suo operato che non si è mai notato.
Nei sette anni di governo di Varenna le due Giunte Manzoni che si sono succedute non hanno apportato migliorie al paese, né vantaggi di alcun tipo a chi lo abita, né a chi lo vive nei fine settimana come chi scrive, tantomeno ai turisti.
Vivo Varenna dieci giorni al mese e per l’attività che svolgo da quarant’anni sono abituato a garantire la sicurezza e l’estetica degli spazi pubblici. La passerella a lago versa in uno stato di manutenzione indecoroso, con i parapetti in ferro sverniciati e le luci fisse metà spente. Il parco giochi, posto in prossimità dell’imbarcadero, è in condizioni di abbandono, non rispetta le normative di legge, nonostante sia stato ripetutamente segnalato al Comune, ed è pericoloso per i numerosi bambini che lo utilizzano ogni giorno, in attesa dei traghetti.
Ho percorso la passerella a lago preceduto da una mamma che spingeva il passeggino. Giunta sul dosso che supera la darsena, quella mamma è stata aiutata da un passante a superarlo. Dopo il porticciolo, dove la pavimentazione liscia viene sostituita da ciottoli, spingere il passeggino è diventata un’impresa. Alla prima salita, al termine della riva Garibaldi, la mamma ha pensato di salire a piazza San Giorgio, che ha raggiunto con fatica in quanto la salita è costellata da lunghi gradini.
A Varenna viene indicato il percorso della greenway, ma se un diversamente abile con la carrozzella decide di raggiungere il lungolago non sa come arrivarci; può giusto percorrere le vie Venini e IV Novembre stando attento a non farsi investire dai veicoli, in quanto prive quasi ovunque di marciapiede.
Il sindaco Manzoni ha scritto che la somma di 1.449.662,62 euro liberata dall’accordo storico raggiunto tra la Carnazzola geom. Camillo e il Comune di Varenna verrà utilizzata per la rotatoria di Pino e per un percorso ciclopedonale. Vedo l’utilità della rotatoria di Pino, il cui progetto è già stato bocciato due volte. Non vedo invece l’utilità di investire i denari dei cittadini in un percorso ciclopedonale, se non collegato a un più ampio progetto che interessi i comuni confinanti.
Il sindaco ha commissionato il progetto per rifare piazza San Giorgio come era all’origine, con la pavimentazione in ciottoli. Forse per far tornare all’antico splendore la piazza vuole introdurre nuovamente le carrozze trainate dai cavalli. Evidentemente non vede che la popolazione di Varenna è composta da persone anziane, che sui ciottoli fanno fatica a camminare e che sulla piazza ci sono attività turistiche con tavolini e sedie, difficili da far stare in equilibrio sui sassi: sì, perché nel progetto le strutture esterne ora esistenti andranno smantellate.
In piazza San Giorgio fa bella mostra di sé, tra la chiesa e il municipio, il punto di raccolta dei rifiuti: dei rifiuti differenziati? No, dei rifiuti indifferenziati, portati da chiunque transiti per Varenna. Volete disfarvi di batterie di auto, senza portarle al punto di raccolta del vostro paese? Passate per Varenna, dove lungo la strada principale troverete tre punti di raccolta dove disfarvi di qualunque oggetto passi per gli ampi sportelli in acciaio inox.
Non parliamo poi dei punti luce stradali che erano spenti quando il sindaco Manzoni è stato eletto sette anni fa e che sono spenti ancora oggi.
Tornando al buon padre di famiglia, il sindaco Manzoni è sicuramente una persona onesta ma sollecitudine, avvedutezza e lungimiranza non sono parte della sua indole e neppure dell’indole dei componenti della sua Giunta. Aver chiuso l’asilo con la semplicità con cui si chiude la porta di casa e la mancanza assoluta di attenzione verso le persone più fragili e verso quelle più deboli sono comportamenti incomprensibili. E la sensibilità del buon padre di famiglia consiste anche nel capire quando è il momento di farsi da parte.
Andrea Verardi
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