Sergio Coghi |
(C.Bott.) Il 6 ottobre 2019 era uscito di casa come era solito fare ogni giorno ma non vi aveva fatto rientro. Subito era scattato l’allarme e i nipoti si erano immediatamente allertati avviando le prime ricerche, coordinate da carabinieri e proseguite per settimane ma purtroppo rimaste senza esito.
Con l’ausilio di cani molecolari, di un elicottero e dei vigili del fuoco, erano state perlustrate le rive antistanti l’abitato di Mandello Lario e scandagliato vari tratti del lago. Era anche stato battuto il corso del fiume Meria, così come la zona di Maggiana e San Giorgio, dove si diceva che l’uomo fosse stato avvistato quello stesso pomeriggio, forse prima che si dirigesse verso “San Lorenzo” e l’imbarcadero, dove era stato visto intorno alle 18.
Erano anche state visionate telecamere pubbliche e private. Tutto inutilmente. Sergio Coghi, 85 anni, residente in paese in via Partigiani, sembrava essere svanito nel nulla. Oggi il suo cadavere è stato trovato nei boschi sopra Luzzeno. A Coghi è stato possibile risalire grazie a un mazzo di chiavi trovato in una tasca dei pantaloni.
Di Sergio Coghi era nota la passione per le camminate e la montagna. Socio del Cai Grigne di Mandello dal 1991, aveva ricevuto nel 2016 il riconoscimento riservato appunto ai soci con 25 anni di appartenenza al Club alpino.
Coghi è stato anche tra i fondatori del gruppo “Semprevivi” attivo all’interno del Cai dal 2005 e per qualche tempo era stato il responsabile di quella stessa realtà associativa.
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