Plinio Agostoni |
“Abbiamo perso il nostro presidente, abbiamo perso un uomo stimato e apprezzato, di grande levatura morale, entusiasta della vita, della sua famiglia e dei suoi amici. Alla nostra comunità è venuto a mancare un imprenditore lungimirante e appassionato, da lungo tempo impegnato anche per la nostra associazione”.
Con queste parole il direttore generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori, ha annunciato questa mattina la morte di Plinio Agostoni, presidente dell’associazione imprenditoriale di categoria.
“Tra i molti temi che gli stavano a cuore - continua - vi era l’attenzione ai giovani e alla loro educazione. L’importanza di garantire loro opportunità di sviluppo e di crescita sono stati il fulcro di un impegno che lo ha sempre accompagnato, anche nell’ambito del suo mandato alla guida di Confindustria Lecco e Sondrio. Ha saputo mettere concretamente al centro dell’interesse la sostenibilità, in particolare con la sensibilità per i temi della responsabilità d’impresa e dello sviluppo sociale e l’attenzione all’etica del lavoro”.
“Siamo grati al presidente Agostoni per aver contribuito con impegno allo sviluppo della nostra associazione e per l’esempio che ci ha dato con il suo entusiasmo, mai venuto meno, con la sua apertura al mondo”, conclude Sirtori.
Ha maturato anche un’articolata esperienza associativa. Tra le cariche ricoperte, quella di presidente della categoria merceologica alimentare e di membro del consiglio generale. Era stato eletto presidente di Confindustria Lecco e Sondrio nel giugno 2022.
Così lo ricorda il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni: “Plinio Agostoni rappresenta la sintesi delle tante anime che caratterizzano il Lecchese. In primis lo spirito imprenditoriale, a partire dall’esperienza della “Icam”, azienda che mantiene l’imprinting familiare ma che nel tempo si è aperta al mondo e ai mercati nella forma attuale di un soggetto multinazionale di successo, caratterizzato da costante attenzione alla sostenibilità e al welfare. Tutti noi sappiamo quanto la “Icam” abbia segnato la storia industriale della città, abbia creato innovazione e occupazione non solo sul territorio, ma anche nelle catene di fornitura internazionale, a sostegno delle popolazioni coltivatrici del cacao”.
“In secondo luogo - aggiunge il primo cittadino - l’impegno nella rappresentanza imprenditoriale, sia in Confindustria sia nella Compagnia delle Opere: il suo è stato un “fare impresa” non soltanto nella dimensione individuale, ma è sempre stato consapevole promotore dell’importanza dell’impatto sociale che l’agire economico imprime sulla comunità. Infine l’impegno costante e ai massimi livelli per una “scuola libera”, a sostegno dell’imperativo di una scelta educativa libera per ogni ordine e grado: la Fondazione Brandolese ha quindi promosso la cultura di una formazione umana, tecnica e culturale quale valore in sé e un investimento per il futuro. Queste attività, e sono solo le più note, sono sempre state sorrette da una grande forza di fede, mai nascosta, anzi vissuta in maniera trasparente ed esplicita sia in Gioventù Studentesca sia in Comunione e Liberazione, sia testimoniata pubblicamente in parecchie occasioni di dialogo e di impegno per la costruzione attuale di un agire comune ispirato dal messaggio evangelico”.
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