Dentista di professione, ex pilota e geniale tecnico, era un grande appassionato di motori e della Casa dell’Aquila. “Persona molto educata, cordiale e gentile con tutti e con una non comune finezza d’animo”
Il dottor John Wittner. |
(C.Bott.) Era una leggenda. Da sempre, verrebbe da dire, e qualcuno lo aveva anche scritto, qualche tempo fa. Era il 2015 e in Internet si leggeva: “C’era una volta un dentista, in America. E c’era una volta, anzi c’è ancora oggi, un marchio di motociclette, la Moto Guzzi, che cinquant’anni fa aveva creato un motore rivoluzionario, un bicilindrico a V con i cilindri belli esposti ai lati anteriori”.
C’era una volta un dentista. Sì, abitava in una bella villetta a West Chester, in Pennsylvania, 40 chilometri a ovest di Filadelfia, e si chiamava John Wittner. Aveva una grande passione per le motociclette, fu pilota affidabilissimo e tecnico geniale. E nel suo cuore, forse prima ancora che nella sua testa, c’era proprio l’Aquila.
Già, c’era una volta… Ma da questa settimana quella storia tanto bella quanto romantica da poter essere paragonata a una fiaba deve aggiornare il suo ultimo capitolo. E non è un lieto fine. Qualche giorno fa, infatti, “il dottor John” è venuto a mancare negli Stati Uniti.
Aveva 79 anni, quell’ex pilota e quel geniale tecnico così legato al marchio Guzzi. E la sua passione per la Casa di Mandello Lario non era mai venuta meno. Wittner si teneva costantemente aggiornato su tutto ciò che aveva a che fare con il “mondo Guzzi”. Troppo forte, infatti, era l’amore per l’Aquila che lo aveva indotto negli anni Ottanta a creare un vero e proprio team, di cui era manager Ed Davidson, dopo aver costruito e portato vittoriosamente in pista un prototipo da cui sarebbe derivato il modello Daytona.
La tazza che John Wittner aveva donato a Rina Compagnoni Molteni. |
Wittner partecipò a una gara mitica in America, la B.O.T.T. - Battle of the Twins, ma anche al campionato nazionale Endurance nel 1984, per poi dominare - sempre con il suo team - la stagione successiva. Con il pilota Doug Brauneck vinse il campionato B.O.T.T. del 1987 per la terza volta consecutiva.
“E’ stato un pilota e un tecnico talentuoso e appassionato che amava le corse e la loro ingegneria”, si è letto in questi giorni. E dagli Usa Ed Davidson ha scritto: “Ci conforta sapere che ora non soffre più. Quando sapremo di più su eventuali piani per un memoriale o una celebrazione lo comunicheremo”.
Commosso il ricordo che Rina Compagnoni Molteni, per 37 anni in Guzzi, gli ultimi tredici dei quali come responsabile acquisti, delinea del “dottor John”, uno dei reduci della guerra in Vietnam. “Sono costernata e senza parole - dice la mandellese - Lo ricordo, al pari di tutti quelli che l’hanno conosciuto, come persona molto educata, cordiale e gentile con tutti e con una non comune finezza d’animo. Un carissimo amico, con il quale il rapporto di lavoro è stato sempre più che piacevole”. “Un giorno - aggiunge - mi regalò una tazza con il marchio suo e del "team Moto Guzzi" e io conservo quel dono tra i ricordi più cari”.
La residenza del "dottor John" in Pennsylvania. |
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