Il rogo del "ginèe" nei pressi della foce del Meria a Mandello Lario. |
(C.Bott.) Una notte all’insegna della tradizione e, in definitiva, una notte di festa. E’ stata la notte del “ginèe”, quella appena trascorsa. Per Mandello, Abbadia Lariana e Lierna è stata la notte illuminata dai falò, preceduti da rumorosi cortei per le strade dei rispettivi paesi, con tanto di latte, lattine e barattoli trascinati lungo l’asfalto.
E’ stata la notte del fantoccio simboleggiante gennaio, messo al rogo per “congedare” il mese più freddo (anche per questo 2024, va detto, più che mai soltanto sulla carta) della stagione invernale. In qualche caso non è neppure mancato il sempre apprezzato contorno rappresentato dalla distribuzione di dolci, thè caldo e vin brulé.
A Mandello, dove sull’intera “rappresentazione” hanno vigilato agenti della Polizia locale, carabinieri e gli Amici della Protezione civile, teatro del rogo è stata la foce del fiume Meria, a Somana il campo sportivo e a Olcio il parco della stazione. Ad Abbadia la catasta era stata preparata alla foce dello Zerbo, mentre a Lierna palcoscenico ideale dell’edizione 2024 del “ginèe” è stata la frazione di Giussana.
Proprio a Lierna la notte del 31 gennaio ha offerto lo spunto per lanciare significativi e più che mai attuali messaggi di pace e per ascoltare una bella poesia dialettale composta e letta da Paola Boschi.
Immancabili le grida e le esclamazioni di stupore che hanno accompagnato tutti i roghi, prima dell’arrivederci al 2025.
IL "GINEE" DI MANDELLO...
...IL "GINEE" DI OLCIO...
...E QUELLO DI SOMANA
...IL "GINEE" DI LIERNA
...E QUELLO DI ABBADIA LARIANA
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