Dal mandellese Maurizio Leonelli riceviamo e pubblichiamo:
Tanto tuonò che non piovve! Oppure, se si preferisce, la montagna ha partorito un topolino. E sì, perché la tanto annunciata e decantata operazione urbanistica riguardante il piano di rigenerazione della Moto Guzzi altro non è che una semplice ristrutturazione. Si sostituiscono vecchie strutture con nuovi, più razionali e avveniristici edifici. Tutto qui.
Non ci saranno incrementi produttivi e occupazionali, non ci saranno spazi pubblici di aggregazione previsti dalla normativa regionale, le strutture commerciali e di ristorazione (un negozio, un piccolo bar e una sala per il pranzo al sacco), così come la foresteria (che chissà quando si farà), saranno a uso esclusivo della proprietà (verosimilmente questi spazi resteranno fruibili unicamente in occasione dei raduni motociclistici).
Sembrerebbe indispensabile, per poter parlare di piano di rigenerazione, almeno una convenzione che regoli l’utilizzo e la fruizione pubblica delle aree stesse e del museo.
Anche gli ottanta posti auto, richiesti dalle norme, restano a uso esclusivo Piaggio, mentre i gravi problemi viabilistici della zona non verranno risolti. In definitiva, potremmo tristemente affermare che sta andando peggio di quanto ci saremmo pessimisticamente immaginati!
Visto lo sconcertante intervento sull’area dell’ex campeggio e quanto previsto ora per l’area Guzzi, cosa accadrà con la “rigenerazione” del Vellutificio Redaelli?
Maurizio Leonelli (Mandello Lario)
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