Il premio è dedicato alla memoria di Fabio Favaretto, alpinista, storico e scrittore, noto per la sua attività di tutela dell’ambiente montano. L’iniziativa mira a incentivare e a sviluppare gli studi e la ricerca sulla storia e la cultura delle terre alte che desiderano contribuire al futuro sostenibile delle aree montane, celebrando l’eccellenza e l’innovazione nel campo dell’architettura e della tutela ambientale.
La tesi di Villa e Riva ha favorevolmente impressionato la commissione giudicatrice per il suo approccio innovativo e sostenibile al recupero del rifugio Brioschi. Il progetto, infatti, si è distinto per l’utilizzo di sistemi modulari leggeri in legno e l’ottimizzazione del comfort dinamico attraverso integrazioni impiantistiche autosufficienti.
La Commissione ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide ambientali specifiche dei rifugi di alta montagna con un limitato impatto ambientale. Con oltre 700 strutture tra rifugi, bivacchi e capanne sociali, il Cai è particolarmente interessato a soluzioni che soddisfano la domanda crescente degli escursionisti e allo stesso tempo rispondono alle nuove esigenze di autosufficienza energetica.
La tesi premiata ha dimostrato di affrontare queste sfide con maestria, fornendo una risposta innovativa alle esigenze tecnologiche moderne, mantenendo al contempo il rispetto per il patrimonio originario del rifugio. La commissione ha elogiato la capacità del progetto di soddisfare la domanda turistica in crescita, garantendo al contempo la conservazione delle forme architettoniche tradizionali.
Le parole di Roberto Villa, ora assegnista di ricerca preso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano riflettono la dedizione e la passione che lui e il suo compagno Michele Riva hanno investito nel loro progetto di tesi: “Il premio, che riceviamo con grande soddisfazione, è una ulteriore conferma delle competenze acquisite durante il corso di laurea e conferma la bontà dell’approccio progettuale adottato in un contesto non certo usuale”.
Congratulandosi con i vincitori, il professor Graziano Salvalai, relatore della loro tesi, afferma: “Il premio ripaga Roberto e Michele dell’impegno e della passione dedicati allo sviluppo del progetto, che trova origine in un meticoloso studio del contesto, sia naturale sia costruito, e nella traduzione in forme architettoniche delle necessità di funzionamento e gestione dell’attuale struttura. Il progetto, attraverso un dettagliato studio tecnologico-energetico, dimostra le elevate competenze tecniche acquisite dai nostri studenti del corso di laurea in Ingegneria edile-architettura”.
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