William Viola |
(C.Bott.) Era il giorno di Santo Stefano del 2003. E quel 26 dicembre di vent’anni fa perdeva la vita, travolto da una slavina sui monti sopra Livigno, William Viola. Con lui c’era un amico residente a Valmadrera, 20 anni, che a sua volta non ebbe scampo. Abitava a Merone con i genitori, William, aveva 24 anni e la sua grande passione per la bicicletta lo aveva spinto ad avvicinarsi al Bike Team Mandello e a condividere con altri portacolori del sodalizio la partecipazione a numerose corse ciclistiche.
Dall’anno successivo alla tragedia alcuni soci del Bike Team (e tra loro Davide Trincavelli, figlio del “Moss”, morto anche lui in montagna nel 1977) rinnovano ogni Santo Stefano quello che è ormai divenuto una sorta di rito: da Mandello Lario raggiungono Valmadrera, dove ora abitano i genitori di William - papà Beppe e mamma Mariangela - e prendono la bicicletta appartenuta al loro indimenticato amico. Proprio Davide sale in sella e tutti insieme raggiungono il cimitero di Merone, dove Viola è sepolto.
Un omaggio e un ideale inchino a un atleta ma prima ancora a un amico che non c’è più e che è rimasto nei loro cuori. “Ogni anno è una grande emozione vedersi affidare dal padre di William la sua bici e salire in sella - dice Trincavelli - perché su quella bicicletta nel tragitto da Valmadrera a Merone sento di non essere solo”. “La consapevolezza di poter donare ai genitori di William anche soltanto un pizzico di serenità - aggiunge il figlio del “Moss” - apre il mio cuore e quello degli amici che si trovano a condividere con me quell’esperienza. Papà Beppe e mamma Mariangela, poi, ci accolgono sempre con grande calore e in segno di gratitudine nei nostri confronti organizzano ogni volta un rinfresco”.
Oggi, martedì 26 dicembre, quel “rito” si rinnoverà. E come ogni anno ci sarà anche lui, ci sarà anche William.
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