(C.Bott.) Uno dei messaggi appesi all’albero assomiglia a un’implorazione, più che a una richiesta. Vi si legge: “Vorrei soltanto, per favore, pace, bontà e tanto amore”. L’albero è quello allestito nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio a Lierna, proprio accanto al presepe. Ed è, verrebbe da dire, un vero e proprio “albero della pace”.
Torna in ogni messaggio e in ogni disegno, quel sostantivo. Sì, quasi viene urlato sulla sagoma di ogni pallina di Natale. Perché quella condizione sociale, relazionale e politica “caratterizzata dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti”, come recita l’enciclopedia online appunto alla voce pace, di questi tempi sembra vacillare sempre più.
Ma ha anche un altro significato, quell’albero. Le palline che lo decorano sono infatti di cinque diversi colori, quelli del rosario missionario. Cinque come i continenti: bianco per l’Europa, giallo per l’Asia, verde per l’Africa, rosso per l’America, azzurro per l’Oceania.
Ecco allora le cinque decine del rosario e la sollecitazione a recitare questa preghiera devozionale per la conversione di tutti gli uomini: per la vecchia Europa perché sia capace di riappropriarsi della forza evangelizzatrice che ha generato tante Chiese; per l’Asia che esplode di vita e di giovinezza; per l’Africa provata dalla sofferenza ma disponibile all’annuncio; per l’America, vivaio di nuove forze missionarie; per l’Oceania e per l’Australia, che attendono una più capillare diffusione del Vangelo.
Significativa e più che mai rispondente al tema scelto per questo Natale 2023 anche la frase di papa Francesco collocata accanto al presepe: “Dove nasce Dio nasce la speranza. Lui porta la speranza. Dove nasce Dio nasce la pace”.
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