07 novembre 2023

Trent'anni fa l’addio al vescovo Clemente Gaddi. A Somana disse: “Aiutatemi a morire bene”

Questa sera alle 20.30 nella chiesa parrocchiale della frazione di Mandello Lario verrà celebrata una messa in suo ricordo e suffragio

Monsignor Clemente Gaddi nel 1982 con Giovanni Paolo II.
 

(C.Bott.) Era il 7 novembre 1993, una domenica, quando Somana veniva raggiunta dalla notizia della scomparsa di monsignor Clemente Gaddi. Prossimo ai 92 anni (li avrebbe compiuti il 23 dicembre), soltanto il giorno prima aveva celebrato la messa nella sua cappella, assistito dalla sorella. In quelle stesse ore aveva ricevuto la visita dell’allora vescovo ausiliare di Bergamo Angelo Paravisi con il quale aveva concordato il programma per la celebrazione del quarantesimo di episcopato, già stabilita per il 23 novembre.

Monsignor Gaddi era nato a Somana il 23 dicembre 1901. Ordinato sacerdote il 18 settembre 1926, aveva insegnato nel seminario di Como dal ‘29 al ’45, anno in cui era stato nominato prevosto di Cernobbio.

Il 24 giugno 1953 venne eletto vescovo di Nicosia, in provincia di Enna, e nel 1962 nominato arcivescovo titolare di Darni e coadiutore dell’arcivescovo di Siracusa monsignor Ettore Baranzini, con diritto di successione. Il 28 settembre 1963, alla vigilia dell’apertura della seconda sessione del Concilio ecumenico Vaticano II, venne chiamato da papa Paolo VI a guidare la Chiesa di Bergamo. Nella città orobica esercitò il suo ministero per quasi 14 anni e nel dicembre del ‘76 presentò le dimissioni per raggiunti limiti di età.

Il vescovo Clemente è sepolto nella cripta della cattedrale di Bergamo, accanto a tutti gli altri vescovi orobici defunti.

E' il 1963. Il vescovo Clemente con Giovanni XXIII.

Nel corso della sua vita i rapporti e i legami che unirono il prelato a Mandello Lario e in particolare a Somana sono stati intensi e ripetuti. Di Somana conosceva tutto: le persone, i lutti, le gioie. L’ultima sua presenza nella frazione mandellese risale al 29 agosto 1993, 40.mo anniversario della sua consacrazione episcopale. Partecipò alla messa celebrata da monsignor Eliseo Ruffini, suo alunno in Seminario e poi suo collaboratore a Cernobbio, a quel tempo vicario generale della diocesi di Como.

Monsignor Gaddi nella sua omelìa ripercorse i 40 anni di episcopato, non trascurando piacevoli aneddoti della sua vita a Como, Cernobbio, Nicosia, Siracusa e Bergamo. Al termine disse: “Voglio essere in pace con Dio e con gli uomini, cercando di fare la sua volontà nelle condizioni in cui mi trovo. Certo la solitudine pesa. E’ esasperante, ma è una condizione contro la quale non posso far niente. Quindi devo pensare a quelli che stanno peggio e sono più sfortunati di me”.

Poi una serie di auspici: “Che la comunità continui le sue tradizioni religiose e di vita cristiana, che continui a venire in chiesa, che abbia rispetto per i sacerdoti e sinceramente corrisponda alle premure del parroco. Quando io sarò morto non verrò a Somana perché so che la mia tomba è preparata a Bergamo. Andando al camposanto a pregare per i vostri morti, ricordatevi anche della mia anima. Aiutatemi a morire bene e, anche dopo che sarò morto, aiutatemi affidandomi alla misericordia del Signore”.

La lapide in sua memoria collocata nella cappella del cimitero di Somana.

Di lui, nelle note biografiche si legge che “fu ritenuto un grande vescovo, che puntò la sua azione pastorale sulla predicazione, sull’evangelizzazione e sulla formazione del clero”. E ancora, che durante gli anni di episcopato orobico “pare che il suo nome fosse stato accostato a incarichi ben superiori a quelli ricoperti, giungendo persino a vedere in lui il nuovo patriarca di Venezia soprattutto nel settembre 1969, alla morte improvvisa del cardinale Giovanni Urbani, al posto del quale venne poi nominato Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I”.

Nel novembre 2013, nel ventennale della scomparsa, la “sua” gente di Somana lo ricordò con una cerimonia religiosa presieduta da monsignor Tarcisio Ferrari, per lunghi anni suo segretario, morto tre anni fa. Accanto a lui l’allora parroco della frazione, don Massimo Rossi, scomparso lo scorso anno.

All’omelìa monsignor Ferrari si era soffermato sulla figura del vescovo Gaddi. “E’ nota a tutti, specie qui a Somana, quella che fu la sua spiccata personalità - ebbe a dire - così com’è risaputo che lui non era una persona come tante altre. Già, non era una persona normale, nel senso più positivo dell’aggettivo. Io me ne accorsi subito al primo incontro quando mi avvicinò e mi disse: “Vorrei che tu diventassi mio collaboratore. Pensaci”. Io ero molto dubbioso, anche perché stavo bene nell’oratorio in cui mi trovavo e non mi ritenevo adatto a ricoprire quell’incarico”. “Qualche giorno dopo glielo comunicai - aggiunse il sacerdote - e lui mi tranquillizzò. “Non preoccuparti”, mi disse. E continuò: “Non sei tu a dover dire se sarai o meno all’altezza del compito che voglio affidarti”. Così accettai e da quel momento rimasi al suo fianco per 14 anni”.

Monsignor Gaddi in una foto che lo ritrae con Papa Paolo VI.

Nel 2019, in occasione della festa patronale di Sant’Abbondio, don Andrea Paiocchi, origini bergamasche, ordinato sacerdote da monsignor Clemente Gaddi, di lui ebbe a dire: “Fu un vescovo importante e un grande predicatore, capace di entrare nel cuore della gente con il suo linguaggio semplice e comprensibile da tutti”. “Di lui - aggiunge - ho ammirato la sua voce autorevole, capace di farsi valere, e la forza della sua missione pastorale”.

“Monsignor Gaddi - ricordò sempre don Andrea - mi ha ordinato dapprima diacono il 23 novembre 1963, poi sacerdote nel maggio dell’anno successivo. Io e i miei colleghi di seminario siamo stati la prima classe di preti ordinati dal vescovo Clemente appunto nel ‘64”.

Ricordò, don Andrea, altre caratteristiche salienti della spiccata personalità di monsignor Gaddi. “Il suo - disse - è stato un episcopato intenso. Subito dopo essere stato chiamato a guidare la diocesi di Bergamo si è trovato ad affrontare il nodo del nuovo seminario, opera per la quale già il suo predecessore aveva dovuto superare  non poche difficoltà. Quella, poi, era l’epoca del post-Concilio e lui seppe affrontarla con determinazione e al tempo stesso con dolcezza e serenità”.

Nel trentennale della scomparsa di monsignor Clemente Gaddi, questa sera alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Somana verrà celebrata una messa in suo ricordo e suffragio.
 

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