La figlia Katia: “Papà mi ha insegnato che qualunque cosa accada occorre andare avanti e che anche le situazioni peggiori si possono superare, pur se con fatica e tra mille difficoltà, perché la vita è anche questo”
Mario Conti |
(C.Bott.) “Se è nel bosco, tutti speriamo che prima o poi ce lo restituisca. Non smetteremo di cercarlo e ancora nel prossimo fine settimana con ogni probabilità volontari, amici e persone del posto che conoscono la zona continueranno le ricerche, ma tutto quello che si poteva fare è stato fatto, anche da chi magari non conosceva personalmente papà ma lo stimava e si è comunque mobilitato sperando di mettersi sulle sue tracce. Questo ci dà la forza di affrontare e accettare questa situazione, di andare avanti e di trovare un briciolo di serenità, sperando sempre che qualcosa possa succedere e che si possa far luce su quanto è accaduto. Torno a ripeterlo, oggettivamente più di così era impossibile fare”.
E’ trascorso un altro fine settimana, il secondo dopo che Mario Conti il 14 novembre si era allontanato dalla sua casa in località Mossini di Sondrio senza più farvi ritorno. E’ trascorso un altro week-end di ricerche, condotte a titolo volontario nei territori che potrebbero essere stati percorsi dalla guida alpina quel pomeriggio di due settimane fa. Katia, sua figlia, sa quello che è stato fatto e la determinazione con cui sono state condotte le ricerche, oltre alla vicinanza manifestata da tante, tantissime persone, le danno conforto e al tempo stesso la giusta determinazione per continuare a guardare oltre. Oltre quel 14 novembre, oltre quel maledetto martedì pomeriggio.
“Nei prossimi giorni vedremo come evolverà la situazione meteorologica e capiremo cosa eventualmente portare avanti ancora nel prossimo fine settimana - dice - ma siamo convinti che non ci siano obiettivamente altre strade da percorrere rispetto a quanto è già stato fatto, almeno finché non interverranno mutamenti morfologici del terreno che possano magari rendere visibile ciò che adesso non lo è”.
“Papà stesso - afferma ancora Katia - mi ha insegnato che qualunque cosa accada occorre andare avanti e che anche le situazioni peggiori si possono superare, certamente con fatica e tra mille difficoltà, perché la vita è anche questo. Pur essendo realisti nessuno di noi ha perso la speranza di trovarlo, nessuno si è arreso, perché nessuna ipotesi può essere al momento esclusa, neppure quella che papà non si sia smarrito nei boschi ma sia da qualsiasi altra parte, chissà”.
Nessun commento:
Posta un commento