22 novembre 2023

Scrive da Mandello: “I sacchi dei rifiuti non ritirati e quella sanzione che trovo del tutto ingiusta”

Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:

Penso sia opportuno raccontare quanto mi è successo, perché avrebbe potuto accadere a chiunque. Molte volte ho visto sui cestini per la raccolta dei rifiuti inviti a non depositarvi rifiuti ingombranti, pena una sanzione di 350 euro. Pensavo: a me non può succedere, io non mi permetterei mai di buttare neppure un fazzoletto fuori dal cestino!

Tutti ricordiamo quando nel novembre 2022 dovevamo ritirare in municipio i sacchetti rossi codificati, che sostituivano i sacchi trasparenti per i rifiuti indifferenziati. In quell’occasione chiesi agli addetti alla distribuzione come comportarmi per i rifiuti destinati al sacco viola e mi fu risposto che, in attesa che fossero disponibili anche i sacchi viola con il codice, avrei potuto usare il sacco rosso codificato ed esporlo nei giorni di ritiro del sacco viola.

Così ho fatto durante tutto il mese di dicembre 2022 e i sacchi venivano regolarmente ritirati. Così ho fatto anche la sera di mercoledì 4 gennaio 2023, esponendo i sacchi negli orari previsti. Purtroppo il giorno dopo fui colpito da influenza, quindi non uscii di casa fino alla domenica successiva e mi accorsi che i due sacchetti da me esposti non erano stati ritirati con la motivazione: “giorno di raccolta errato”. Mai avrei immaginato di ricevere 20 giorni dopo un verbale di violazione amministrativa per abbandono dei rifiuti, con una sanzione di ben 350 euro, più le spese di notifica di altri 10,15 euro.

Rimasi a dir poco sgomento e il giorno stesso feci ricorso al sindaco di Mandello Lario chiedendo l’annullamento della sanzione e spiegando tutte le circostanze, inoltre che i sacchetti erano in area privata lungo la strada statale, dove passano soltanto veicoli e che dunque non rappresentavano ingombro o disturbo. Speravo che il sindaco avrebbe capito le circostanze e rivisto la sanzione. Purtroppo mi illudevo.

Ben nove mesi dopo - era il 16 settembre scorso - la Polizia locale bussa a casa mia per consegnarmi il rigetto della mia istanza e una ingiunzione a pagare 360,15 euro, firmata non dal sindaco ma da un responsabile di struttura. Nessuna motivazione e considerazione delle mie ragioni.

Mi recai in municipio per parlare con il funzionario che aveva firmato il rigetto, il quale purtroppo però nel frattempo era andato in pensione. Chiesi quindi di incontrare l’assessore competente, che era all’oscuro di tutto, e appresi che il mio ricorso non era mai stato letto dal sindaco e neppure dall’assessore ma soltanto dal funzionario che aveva deciso il rigetto.

Cosa fare? Sentivo una profonda ingiustizia e beffa ai miei danni. Feci quindi ricorso al giudice di pace di Lecco, esponendo le mie ragioni ed evidenziando che da parte mia non c’era mai stata volontà di infrangere il regolamento comunale.

Il 20 novembre ho avuto finalmente udienza dal giudice di pace. Per il Comune di Mandello si è presentato il comandante della Polizia locale, con delega firmata dal  sindaco e con la richiesta che fosse confermata la sanzione, con aggiunta di altri 77 euro per spese nel procedimento. Ho spiegato tutto al giudice di pace e fatto anche presente che la legge 689/81 all’articolo 3 dice: “Nelle violazioni in cui è applicabile una sanzione amministrativa ciascuno è responsabile della propria azione o omissione, cosciente e volontaria, sia essa dolosa o colposa”. Ho fatto presente che mai in nessun modo ci fu da parte mia un’azione cosciente e volontaria e come esempio spiegai al comandante della Polizia locale che se un pedone scivola mentre attraversa la strada, si fa male, rimane a terra e blocca il traffico non è sanzionabile per aver bloccato il traffico.

Il giudice di pace mi ha chiesto se potessi provare che in quei giorni ero ammalato e che di conseguenza non potessi uscire e evitare che i sacchetti rimanessero esposti. Ero allibito: come facevo a provare che in quei giorni di gennaio ero ammalato? Come avrei potuto immaginare che fuori dal mio cancello si trovavano due sacchetti non raccolti e che di conseguenza rischiavo una sanzione? Se avessi immaginato che i miei sacchetti non erano stati raccolti sarei andato a prenderli per ritirarli, anche se ammalato.

Alla fine il giudice ha detto che comprendeva la mia posizione, ma non potendo io dimostrare che non ho lasciato quei due sacchetti consapevolmente e volontariamente non poteva accogliere la mia istanza di annullamento. Considerava però le attenuanti e riduceva la sanzione da 350 a 100 euro, oltre ai 10,15 euro per le spese di notifica, e compensava le "spese di lite".

Alla fine io non sono stato soddisfatto, perché mi sono visto comunque sanzionato per qualcosa di cui non mi sento in colpa. Il comandante della Polizia locale da parte sua era contrariato perché la richiesta di confermare la sanzione e condannarmi alle spese di lite non era stata accolta.

In conclusione, io ho rispetto per la Polizia locale ma da cittadino mi aspetto che questa istituzione sia a garanzia e tutela della sicurezza dei cittadini, non che li persegua anche quando è evidente che non arrecano danno o disturbo e non commettono infrazione volontariamente e consapevolmente.

Giorgio Galofaro (Mandello Lario)

1 commento:

  1. Sig. Galofaro,
    Lei ha tutte le ragioni di lamentarsi per quanto Le è successo, ma nel nostro beneamato Paese la legge non è uguale per tutti, in particolare se ci sono coinvolti funzionari pubblici.

    RispondiElimina