La sua storia è diventata un libro scritto dalla giornalista di Repubblica Cristina Zagaria e dalla stessa protagonista del fatto di cronaca, Anna Maria Scarfò. E da quel libro è tratto lo spettacolo “Malanova”, con la drammaturgia di Flavia Gallo e Ture Magro e interpretato da quest’ultimo, che venerdì 24 novembre sarà rappresentato al teatro “De André” di Mandello Lario.
Un altro appuntamento proposto dall’assessorato comunale alle Pari opportunità in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21 e sarà a ingresso libero.
“Malanova” è una ragazzina. La sua storia la racconta un giovane uomo, Salvatore, che ricorda di averle voluto bene e di averla trovata dentro una storia di violenza sconvolgente. Salvatore attraversando i vicoli stretti del paese ascolta le donne parlare di matrimoni, battesimi e funerali. E si interroga sul rispetto e sull’onore, sulle cose viste e sentite e farà partecipi di quel sopruso più sottile, subdolo, sotterraneo che passa per i gesti di tutti.
La violenza sulle donne è e rimane strisciante finché non appare tra le cronache dei telegiornali. La storia ci viene sbattuta in faccia come se fosse un giallo dall’attore Ture Magro, in sala però si concretizza anche Anna Maria Scarfò, che nel piccolo paese ha subìto dall’età di 13 anni ripetute violenze. Magro nel monologo cita l’ndrangheta, la Chiesa e l’omertà, travolge i mafiosi, le suore e i paesani.
Anna viveva a Taurianova, ora ha 37 anni. Subisce violenza dall’età di 13 per 4 anni. Nel 2002 decide di ribellarsi e di denunciare. L'attenzione mediatica incombe sul paese e Anna viene chiamata “Malanova”, cioè “disgrazia”. La comunità era contro di lei. Nel 2016 ottiene giustizia. Ora parla alle donne, alle quali dice: “Non sentitevi sporche. Voi non avete fatto niente. I rimorsi li devono vivere chi ha abusato di voi”.
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