A giudizio del prelato originario di Mandello Lario, classe 1940, compito del mondo adulto è quello di educare i più giovani a trovare anche nelle frustrazioni un senso positivo
Il 19 novembre era il giorno della statua della Madonna di Lourdes a Caravaggio e della processione che ha preceduto la messa celebrata nel Santuario particolarmente caro a tutti i fedeli della Lombardia da monsignor Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona. Ma soltanto il giorno prima in un dirupo nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, era stato trovato il corpo senza vita della ventiduenne Giulia Cecchettin, della quale si erano perse le tracce una settimana prima.
Un tragico epilogo, seguito proprio nella giornata di domenica dall’arresto in Germania dell’ex fidanzato, ora accusato di omicidio volontario aggravato.
Nella sua omelìa il prelato, classe 1940, originario di Mandello Lario, aveva fatto riferimento proprio a quel terribile episodio di cronaca, e dell’ex fidanzato della giovane aveva detto: “Non è stato capace di accettare il rifiuto e la frustrazione della propria storia finita”. Compito del mondo adulto, a giudizio del vescovo Lafranconi, è quindi quello di educare i più giovani ad accettare i fallimenti e a trovare anche nelle frustrazioni un senso positivo.
Nessun commento:
Posta un commento