Varenna torna a ospitare questa settimana don Luigi Verdi. Il tema individuato per il percorso 2023-2024 del fondatore e responsabile della Fraternità di Romena è “La bellezza ferita”. L’appuntamento è nella chiesa parrocchiale di San Giorgio per giovedì 16 novembre alle 20.30.
Come un fiore di pietra non colto, la pieve di Romena sboccia da quasi 900 anni nel verde della campagna del Casentino, su una collina che apre lo sguardo sulla valle, seguendo il percorso di un Arno ancora giovane. Anticamente la pieve era faro sulla pista dei pellegrini che scendevano dal Nord Europa per dirigersi verso Roma. Poi è stata casa di preghiera per un mondo contadino che lì si ritrovava per farsi comunità.
Oggi, spopolata la campagna, la pieve ha trovato una nuova ragione di vita: accoglie le persone che sentono il bisogno di trovare uno spazio di semplicità e autenticità, riscoprendo il proprio volto in quello degli altri.
Dal 1991 nel rustico che abbraccia la pieve la fraternità di Romena ospita chiunque voglia mettersi in cammino verso se stesso, offrendo uno spazio di silenzio e di accoglienza e, insieme, opportunità di condivisione e di incontro. Per tutti questi viandanti la Fraternità si fa porto di terra, mettendo a disposizione un attracco dove sostare e “fare casa” prima di partire di nuovo.
“Cosa serve davvero per vivere?”, si chiede e ci chiede don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità. “Noi - prosegue - pensiamo che ogni persona abbia bisogno di almeno tre cose: un pezzo di pane, un po’ di affetto e di sentirsi a casa da qualche parte. Ed è questo che proviamo a offrire a chi passa di qui”.
Don Luigi è nato a San Giovanni Valdarno nel 1958. Nel 1991, dopo una profonda crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un’esperienza di fraternità. In pochi anni la pieve, che era sporadicamente visitata da qualche gruppo di turisti e utilizzata dai pochi parrocchiani, è divenuta un luogo d’incontro per migliaia di viandanti in cammino verso una qualità di vita più autentica e verso un tessuto diverso di relazioni.
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