(C.Bott.) Luis Sepúlveda, scrittore e poeta cileno, scrisse che “la lettura è l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia” perché un libro lascia tracce nel nostro cervello come fossero un balsamo che lo rivitalizza. Ogni idea nuova è un circuito neurale che si crea quando si formano connessioni che prima non c’erano e più collegamenti ci sono più la mappa delle strade mentali si amplia.
All’argomento ha dedicato di recente un dettagliato servizio “Io Donna”, rivista settimanale del Corriere della Sera. Vi si legge che un libro “rende più intelligenti” e “aiuta a subire meno i colpi del tempo che passa”. “La lettura migliora la memoria - afferma l’autrice dell’articolo - la concentrazione e il ragionamento, oltre alla capacità di risolvere i problemi… Più siamo colpiti emotivamente da un concetto, meglio lo apprendiamo. E più commentiamo quanto abbiamo imparato meglio è per le nostre capacità intellettive”.
Leggere, in definitiva, aiuta a mantenere il cervello più giovane ed è un antidoto alla perdita di memoria e all’insorgere dei segni cerebrali di demenza. Aiuta a compensare i danni al cervello causati dall’Alzheimer e dalla demenza, contribuendo a preservare la memoria e le capacità di pensiero.
In tema di prevenzione del decadimento cognitivo Mandello Lario è da anni all’avanguardia innanzitutto con il progetto “AllenaMente” finalizzato a sottoporre chi vi aderisce a un ciclo di stimolazione, fattore di prevenzione appunto del deterioramento cognitivo. In tale prospettiva quello stesso percorso, associato ad iniziative ricreative di aggregazione e all’attività motoria, è finalizzato a perseguire questi obiettivi specifici: promuovere il maggior livello di benessere psico-fisico possibile, preservare il più a lungo possibile il funzionamento cognitivo, prevenire la demotivazione e la demoralizzazione, oltre a incrementare la motivazione all’apprendimento e all’esercizio di nuove abilità.
C’è poi il “Tè del sabato”, momento di aggregazione che riunisce persone con difficoltà di memoria e i loro familiari, amici e caregiver e il cui obiettivo principale è creare uno spazio di incontro, socialità e convivialità con il supporto di una psicologa che propone attività di psicostimolazione.
L’elenco delle iniziative proposte nel nuovo ciclo di appuntamenti iniziato lo scorso sabato 21 ottobre prevede attività di musicoterapia (che ha effetti positivi sul tono dell’umore e sulla percezione del benessere psicologico), di animazione e di stimolazione cognitiva (giochi, enigmistica e cruciverba).
In prima linea nella sfida al decadimento cognitivo e nell’organizzazione delle iniziative di prevenzione ad esso correlate vi sono l’assessorato comunale ai Servizi sociali e il “Gruppo volontari assistenza agli anziani Odv”, che da quest’anno propongono anche la book therapy, terapia che utilizza i libri come strumento di cura, conoscenza di sé e del proprio processo creativo.
Sono previsti dieci incontri, tre dei quali già svolti, da tenersi il lunedì dalle 17.30 alle 18.45 presso il centro diurno comunale “Giorgio e Irene Falck” in via Manzoni. Vi partecipano diciannove persone, che coordinate ed efficacemente guidate dalla psicologa dottoressa Francesca Mauri leggono e commentano di volta in volta i capitoli del libro L’ignoranza, romanzo dello scrittore di origine ceca Milan Kundera in cui si narra di un uomo e di una donna che si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, abbandonato vent’anni prima scegliendo la via dell’esilio.
Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d’amore, appena iniziata e subito inghiottita dalla storia? Il fatto è che dopo una così lunga assenza i loro ricordi non si somigliano. La nostra memoria è flebile: viviamo sprofondati in un immenso oblìo e ci rifiutiamo di saperlo. Solo coloro che, come Ulisse, tornano dopo vent’anni a Itaca possono contemplare, attoniti e abbagliati, la dea dell’ignoranza.
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