04 ottobre 2023

Medici in fuga dagli ospedali di Lecco e Merate. Zamperini: “Serve un cambio di rotta urgente”

Il consigliere regionale: “Senza segnali forti e senza un cambio di passo temo sia inevitabile la chiusura di qualche reparto del “Mandic” già entro Natale”

“E’ del tutto evidente che qualcosa al “Mandic” e in generale nell’Asst di Lecco non funzioni. Per questa ragione ho chiesto un incontro all’assessore regionale alla Sanità, Guido Bertolaso. Senza segnali forti, senza un cambio di passo temo sarà inevitabile che venga chiuso qualche reparto già entro Natale”.

Il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini interviene sulla situazione della sanità pubblica nel territorio a seguito delle dimissioni di primari e professionisti dagli ospedali di Lecco e Merate. Dopo quelle della dottoressa Tiziana Dell’Anna, primario di Ginecologia e ostetricia, e del dottor Antonio Rocca, primario di Ortopedia, ora è il turno del dottor Luca Pastore, gastroenterologo.

“Ormai - spiega l’esponente di Fratelli d’Italia - possiamo parlare di una vera e propria emorragia di professionisti, tra primari e specialisti, che scappano dal presidio sanitario di Merate. Un fatto che sta creando forte preoccupazione tra i cittadini e gli amministratori locali del Meratese e del Casatese, a partire dai sindaci. Anche a Lecco la situazione non è migliore. Bisogna domandarsi perché ci siano state così tante dimissioni volontarie dai presìdi ospedalieri del nostro territorio. Capire quali sono i problemi e se ci sono responsabilità manageriali e gestionali”.

“Inoltre - aggiunge Zamperini - riflettiamo su come possiamo valorizzare chi decide di restare e su come gratificare chi sceglie di venire a operare sul nostro territorio”.

Per il consigliere regionale è indispensabile un cambio di rotta: “Nel settore privato, e a maggior ragione quando si amministra la cosa pubblica, chi dirige e governa deve essere capace di assumersi le proprie responsabilità, nel bene e nel male. Chi dirige e governa ha l’onere e l’onore di prendere decisioni, non può limitarsi ad alzare le mani dicendo che non si può far niente”.

“Certamente - osserva ancora Zamperini - è importante partire dall’ascolto dei diretti interessati. Io, per quanto di mia competenza, sono a disposizione per incontrare il personale sanitario che volesse fare proposte migliorative, partendo dalle piccole cose. E’ nella quotidianità che si fa la differenza e si costruiscono rapporti proficui di collaborazione”.

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