Mauro Piazza |
“Sembra troppo facile oggi - aggiunge - utilizzare criticità che si registrano su tutto il territorio nazionale per fare una mera propaganda politica e elettorale, magari con l’individuazione del capro espiatorio di turno, ma senza affrontare le complessità che il sistema sanitario sta vivendo. Da una parte, quindi, la strumentalizzazione e le grida manzoniane, dall’altro il tentativo di continuare a gestire un servizio universalistico e gratuito affrontando i problemi che nessuno nega vi siano e che non vanno trascurati, ma senza che venga dimenticata l’alta qualità del servizio giornalmente erogato da professionisti di prim’ordine”.
“E’ in questo senso che l’assessore Bertolaso e la DG welfare - osserva sempre il sottosegretario regionale - hanno risposto in merito alle problematiche emerse negli ultimi tempi sul territorio lecchese confermando come la Regione e la direzione dell’ASST di Lecco non hanno mai ipotizzato la chiusura, la conversione o la riduzione dell’offerta per l’ospedale di Merate. E’ il contesto generale, diffuso a livello nazionale, che ha determinato una carenza di risorse umane che si ripercuote sull’attività erogata”.
“In particolare a Merate - dichiara sempre Piazza - per la ginecologia la Regione sta già provvedendo ad autorizzare la copertura del ruolo che diventerà vacante dal 31 dicembre prossimo, in modo da continuare a garantire la funzionalità e la capacità dell’offerta. Con riferimento alle dimissioni del gastroenterologo l’ASST di Lecco ne ha preso atto, rilevando che le stesse sono intervenute all’esito di un procedimento disciplinare conclusosi con esito sfavorevole per il citato professionista, ma anche in questo caso sono state attivate le procedure di sostituzione del medesimo”.
Il consigliere regionale lecchese conclude: “Capisco che il continuo attacco alla sanità lombarda costituisca una tentazione incontenibile per il Pd, ma varrebbe la pena ricordare che se il servizio sanitario fosse solo quello che viene dipinto da Fragomeli e compagni il centrodestra lombardo non avrebbe raccolto il consenso elettorale che lo ha appena riconfermato alla guida della Regione. Un consenso che forse vale più di una raccolta firme strumentale e che ci dice di come i lombardi, anche per la soluzione dei problemi, si fidino di più della giunta Fontana che non di chi ha prima messo in ginocchio la sanità con tagli scriteriati e che ora si limita a pontificare”.
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