“Alle famiglie delle vittime e ai feriti giunga il nostro conforto. In questo mese dedicato alla preghiera del rosario invitiamo tutte le comunità a pregare. Tacciano le armi e si convertano i cuori”
Padre Pierbattista Pizzaballa durante l'incontro del 2005 in Terra Santa con un gruppo di pellegrini lariani guidati da monsignor Carlo Calori. |
Mercoledì 18 ottobre alle 20.45, in Cattedrale a Como, si pregherà per invocare il dono della pace in Medio Oriente e nel mondo intero.
“Affidiamo a Maria - sono le parole del vescovo, cardinale Oscar Cantoni - la preoccupante crisi in Medio Oriente, che tanto dolore e tanti lutti sta causando in questi giorni. Senza dimenticare la martoriata Ucraina, come anche gli altri popoli in guerra. La maternità di Maria raggiunga quelle situazioni che sembrano insolvibili umanamente, perché si possano finalmente raggiungere soluzioni eque per una pace giusta. La guerra è sempre una sconfitta dell’umanità”.
Sarà possibile collegarsi in diretta streaming sui canali YouTube del Settimanale della diocesi di Como e della Basilica Cattedrale.
Il rosario sarà preceduto da una video-testimonianza del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini.
Il momento di preghiera in diocesi di Como si colloca nel solco dell’impegno per la pace dell’intera Chiesa universale. “Quella Terra che riconosciamo come Santa merita una pace giusta e duratura - fa rilevare la presidenza della Conferenza episcopale italiana - per essere punto di riferimento di fede, speranza e amore. Troppo sangue è già stato versato e troppo spesso di innocenti. Alle famiglie delle vittime e ai feriti giunga il nostro conforto. In questo mese dedicato alla preghiera del rosario invitiamo tutte le comunità a pregare. Tacciano le armi e si convertano i cuori”.
Il rosario in Cattedrale del 18 ottobre sarà in comunione spirituale con le comunità di Terra Santa, dove per martedì 17 il cardinale Pizzaballa ha chiesto una giornata di preghiera, digiuno e riconciliazione per chiedere il dono della pace. “Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo sono grandi - è il pensiero del patriarca - Ancora una volta ci troviamo nel mezzo di una crisi politica e militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita. L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da tempo, aumenterà ancora di più e la spirale di violenza che ne consegue creerà altra distruzione. Tutto sembra parlare di morte. Ma in questo momento di dolore e di sgomento, non vogliamo restare inermi”.
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