Da “Casa Comune per Mandello democratica” riceviamo e pubblichiamo:
Il 23 ottobre un consigliere di “Casa Comune per Mandello democratica” si reca in municipio per prenotare la sala civica per il 3 novembre alle ore 20.45. Viene data conferma dell’utilizzo e noi paghiamo il dovuto al Comune. Mercoledì 25 escono i primi comunicati stampa sull’iniziativa e nel frattempo creiamo e facciamo anche stampare i manifesti da affiggere in paese.
Ieri, giovedì 26, ci avvertono dal Comune che la sala civica non è più disponibile. Tentiamo di capire perché, ma le risposte sono evasive e parlano di necessità di sanificazione della sala. La nostra capogruppo consiliare sente il sindaco per chiedere chiarimenti e cercare di confermare l’uso della sala civica per il 3 novembre, considerato tutto il lavoro organizzativo da noi già svolto e l’impegno economico assunto.
Fasoli risponde che ci sarebbe già una precedente richiesta dei medici mandellesi, che hanno prenotato la sala dal 2 novembre (per le vaccinazioni, pare) e che in Comune hanno sbagliato a dare il via libera alla nostra serata. Però noi sappiamo che è stato reso pubblico che la campagna di vaccinazione inizierebbe il 7 novembre, quindi ben 4 giorni dopo il 3 novembre e che dovrebbero esserci il tempo e il modo per consentire di svolgere la nostra serata.
Ora un sindaco democratico che rispetta le minoranze sarebbe intervenuto verificando la possibilità di spostare la data del 2 novembre richiesta dai medici - salvo necessità impellenti e motivate - per consentire a “Casa Comune” di tenere l’incontro previsto. Così andando anche a sanare l’errore degli uffici.
Ma non succede tutto questo ovviamente, con Fasoli, perché lui replica dicendo che non ha nessuna intenzione di “farci un favore” considerato il tema della serata (lavori area ex campeggio). Intanto non si tratta di fare favori a nessuno, signor Fasoli, ma di essere rispettosi sul piano istituzionale e non certo vendicativi sul piano personale, come lei del resto si sta mostrando. Inoltre dicendo così ci fa capire che la soluzione per tenere il nostro incontro pubblico ci sarebbe eccome, ma lei la nega malamente.
Precisiamo peraltro che le altre sale che il Comune ci ha sottoposto, in alternativa, ci mettono in grande difficoltà per le ragioni già espresse e per il pochissimo tempo a disposizione per riorganizzarci.
Ci
chiediamo se questo non sia proprio un caso di scorrettezza istituzionale e di
lesione della dignità della minoranza consiliare che richieda l’intervento
della prefettura. Di fronte a tanta tracotanza lasciamo che siano innanzitutto
i cittadini a trarne il giudizio. Noi
saremo nel cortile della sala civica il 3 novembre ad aspettarli.
Il
gruppo politico e consiliare di “Casa Comune”
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