Una serie di riflessioni, sul recente motoraduno internazionale che ha richiamato a Mandello Lario migliaia di centauri e sul progetto di riqualificazione dei giardini a lago, di prossima attuazione. La “firma” è di Luciano Maria Rossi e quelle che seguono sono le sue considerazioni:
Mi ponevo una domanda sui giardini, mentre assistevo al recente motoraduno internazionale “città della Moto Guzzi”. Ero lì come volontario, io che di moto non ci capisco niente, al banco dell’Archivio comunale della memoria in piazza Leonardo da Vinci e guardavo divertito tutto quel movimento, il vociare a più lingue, i tipi bizzarri e, se mi facevo più vicino, gli occhi dei guzzisti intenti a scrutare ogni minimo dettaglio di un modello, i raggi delle ruote tirati a lucido uno per uno e, ancora, le prove assordanti dei motori ascoltate come musica soave, con tanto di applauso alla fine.
Mi veniva da sorridere, ma è la passione naturalmente, l’amore per qualcosa che sentiamo importante per noi. E anche a ragione, perché costruire quei motori che girano con il ritmo giusto chissà quanto studio e sperimentazioni e intelligenza ha richiesto.
La domanda che mi veniva in mente era: come mai manifestiamo tanta passione e attenzione per la Guzzi e così poca per i nostri giardini? Certo, sono due cose diversissime e il confronto sta in piedi soltanto per un minuto, ma mi sembrano entrambe realtà di grande significato.
Se la Guzzi è “l’idea che ha cambiato Mandello”, i giardini sono quelli che gli danno metà del suo fascino. Ne volete la riprova? Chiudiamo gli occhi e immaginiamo come sarebbe Mandello senza la Moto Guzzi, poi invece Mandello senza i giardini. Ciascuno di noi darà risposte diverse, ma coglieremo subito, per ciascun caso, quello che cambierebbe nella nostra vita quotidiana e in quella del paese e delle sue varie attività, turismo compreso.
Poniamoci un’altra domanda: c’era passione per i giardini nel progetto dell’Amministrazione di volerne “implementare le attività ricreative e sportive”? Confesso che a me, e sicuramente a molti altri, una proposta del genere non sarebbe mai venuta in mente. Sarebbe come chiedere alla Guzzi di produrre qualcos’altro invece di moto. Chi lo farebbe?
I nostri giardini non sono il Parco di Monza, dove ci sta anche un autodromo: sono la nostra piccola, preziosa, splendida oasi di pace e noi che appunto ai giardini vogliamo bene ne “implementeremmo” i fiori, l’erba, gli alberi e le siepi, i vialetti, la vista sul lago, le panchine comode con lo schienale... Insomma quello che ce li rende unici e invidiati da tutti. Tanto più oggi, in tempi di turbolenze climatiche e ambientali che, chissà, ci entrano anche nell’anima.
Penso sia stato un errore non parlarne prima con la comunità. E’ una cosa troppo importante. Vorrei dirlo da cittadino ma anche da amico: avremmo evitato interventi azzardati, come un secondo lido, privato, in Poncia, o le transenne che puniscono noi mandellesi escludendoci di fatto da una parte, la più panoramica, dei nostri giardini, che sono e devono restare un bene pubblico di tutti.
Ci sono tante buone passioni: coltiviamole, perché ci fanno vivere. E diamo loro forma adeguata, con l’intelligenza e il confronto con gli altri. Il mio sogno è un paese in cui il sindaco si presenta e dice: “Ho avuto un’idea. Pensiamoci insieme”. Garantisco l’applauso, meglio ancora che per i motori della Guzzi!
Luciano Maria Rossi (Mandello Lario)
Esimio professore,
RispondiEliminaLe sue osservazioni sono quanto mai corrette purtroppo non è nel DNA del nostro sindaco il concetto di res pubblica, cioè il diritto dei cittadini di esprimersi su delle opere che sono effettivamente di tutti e i giardini, in quanto pubblici,
sono di tutti.
Fiorenzo. Gilardi
I giardini era belli quando al raduno vi si poteva campeggiare, ora col campeggio a pagamento al sole il raduno sta diventando una fiera dove fai un giro in giornata. Io ci sono andato solo perché mi ospita a un amico.
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