Riceviamo e pubblichiamo:
Sono il cittadino che, solitario, si era opposto per sette giorni all’abbattimento del cedro centenario che troneggiava nel piazzale della stazione di Perledo-Varenna, lo stesso cittadino che sette anni fa ha sostenuto la nomina a sindaco di Varenna di Mauro Manzoni.
Il programma di Manzoni, Varenna ai varennesi, aveva come filo conduttore la trasparenza e questo punto del programma lo ha rispettato, perché è stato così trasparente che per sette anni a Varenna non si è proprio notata la sua presenza.
Dopo la pubblicazione della lettera di Carlo Molteni di metà agosto, che ha messo alla gogna l’operato della Giunta Manzoni, la risposta del sindaco è giunta solo il 4 settembre, ma è stata focalizzata esclusivamente sulla chiusura dell’asilo, fatto che lascia supporre che per le altre accuse non abbia argomentazioni valide da opporre.
Per impedire la chiusura dell’asilo, nel 2017 Manzoni ha introdotto l’insegnamento dell’inglese, iniziativa che non invoglia certo le giovani coppie a fare figli e neppure quelle meno giovani. Semmai avrebbe dovuto mettere a disposizione 10 case a canone agevolato chiedendo che le giovani coppie fossero impiegate nelle strutture alberghiere e ricettive locali.
Sette anni fa Manzoni garantiva ai varennesi che li avrebbe costantemente informati sull’andamento del Comune e sulle iniziative prese dalla Giunta. Ma se non si progetta, non è necessario informare i cittadini e quando sarebbe stato indispensabile informarli non lo ha fatto.
Mi riferisco all’esito della causa tra il Comune di Varenna e l’impresa Carnazzola Spa per chiedere l’annullamento dell’appalto per la realizzazione della rotatoria in galleria, causa conclusa con l’emissione della sentenza del Consiglio di Stato n. 3723 dell’11 maggio 2022 che ha definitivamente sancito la sconfitta del Comune di Varenna. Quindi non solo Varenna non ha oggi la rotatoria ma il Comune dovrà rimborsare, oltre agli interessi del mutuo alla Cassa depositi e prestiti, anche i danni che la Carnazzola ha richiesto al Comune di Varenna con il ricorso per ottemperanza depositato lo scorso 17 luglio.
Ad oggi, solo per spese legali il danno economico per il Comune di Varenna ammonta, grosso modo, a 60.000 euro. Per completezza di informazione, Carnazzola nel ricorso per ottemperanza ha chiesto che laddove il Comune non provveda alla realizzazione della rotatoria vi provveda un commissario, appositamente nominato.
Veniamo ora ai problemi della nostra cittadina. Nel 2023 i rifiuti solidi urbani sono raccolti a Varenna in parte in maniera differenziata e in parte in depositi interrati dove regolarmente conferiscono rifiuti di qualunque tipologia anche i cittadini dei paesi confinanti o in transito occasionale. Sono invece recentemente comparsi in prossimità dell’imbarco ai traghetti dei compattatori dove è possibile immettere qualunque tipologia di rifiuto, con il risultato che ne esce un profumo indefinito di fognatura.
Durante la stagione di maggior afflusso turistico, il sabato e la domenica chi vuole raggiungere il parcheggio silos è obbligato ad attraversare tutta Varenna, creando code interminabili di veicoli fermi, in quanto il silos è l’unico in Italia a non avere il display che indica il numero di parcheggi disponibili.
Veniamo ora agli aspetti deficitari della cittadina. Guardando il parco giochi di Olivedo, all’imbarco dei traghetti, sempre affollato di bambini in transito con i genitori proprio per prendere il traghetto, non serve un esperto in sicurezza per capire che di sicurezza ai bambini non ne offre. I giochi non hanno la marcatura CE ed escludo siano soggetti alla revisione periodica di legge da parte di azienda qualificata, visto il loro stato di usura e considerato che la pavimentazione dell’area è percorsa dalle radici del pino marittimo che cresce all’interno dell’area giochi, in luogo di idonei tappeti antitrauma.
In sette anni di “governo” di Varenna, Manzoni non ha pensato a rendere la cittadina fruibile a persone con handicap motori o anche soltanto a famiglie con bambini in passeggino. Oggi un cittadino che non può deambulare autonomamente non sa quale contrada deve percorrere per raggiungere il lungolago e quando raggiungerà la famosa passerella a lago per superare il dosso che si trova sulla stessa dovrà far spingere la carrozzella da due robusti accompagnatori.
Nel dolce far niente del sindaco dobbiamo annoverare anche il mancato monitoraggio del territorio, che come gli abitanti di Fiumelatte ben sanno è già stato oggetto nel 2003 di una frana che ha causato due morti e nel maggio di quest’anno una nuova frana che ha interessato la volta di una galleria, fortunatamente senza il coinvolgimento di persone. Evidentemente per Manzoni la cura del territorio non è prioritaria.
Da ultimo, Manzoni ha imbarcato nuovamente nella Giunta, come assessore esterno, la fidata Nives Balbi, che non aveva raggiunto i consensi elettorali necessari per essere eletta. Il figlio della Balbi, dopo aver partecipato a un bando in un altro Comune lariano, è stato assunto recentemente dal Comune di Varenna. Tutto corretto dal punto di vista formale, ma palesemente inopportuno dal punto di vista deontologico. Ci si attende ora che Carlo Molteni faccia il conto dei danni arrecati al Comune da Manzoni e lo invii alla Corte dei conti.
Lecito pensare che credendo di avere ben operato per Varenna Manzoni non pensi a rimettere il mandato nelle mani dei cittadini, continuando a percepire fino al 2027 lo stipendio da sindaco di 2.208 euro lordi mensili.
Per cambiare il passo a Varenna necessita che il sindaco Mauro Manzoni decida di tornare a fare l’insegnante di religione a tempo pieno o che almeno due componenti della Giunta facciano una riflessione sul futuro di Varenna e, dimettendosi, offrano ai varennesi e anche a loro stessi una nuova opportunità. La prossima tornata elettorale per le elezioni europee sarà a giugno 2024. Speriamo di potervi abbinare le votazioni per l’elezione del nuovo sindaco.
Andrea Verardi
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