Il ministero ha autorizzato l’immissione della specie alloctona coregone lavarello nel Lago di Como. Soggetto attuatore è la Regione Lombardia che, grazie all’assessorato dell’Agricoltura, è riuscita a ottenere questo significativo risultato per il comparto ittico lariano.
A intervenire in merito è il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini. “Finalmente questa lettera del ministero - afferma - mette fine all’assurdità per la quale un pesce storico del nostro lago non era considerato autoctono. Il lavarello torna dunque finalmente a essere riconosciuto come una specie ripopolabile presso l’incubatoio di Fiumelatte di Varenna, che a breve verrà visitato dall’assessore regionale Alessandro Beduschi”.
“Questa è una vittoria che abbiamo conquistato con determinazione - aggiunge - una storia assurda che finalmente si è conclusa con il lieto fine. E’ evidente che il lavarello faccia parte della cultura laghèe, argomento che il buon senso popolare ha sempre ritenuto scontato e che oggi viene riconosciuto anche dalla legge. Recentemente, tra l’altro, avevo sottoposto questo tema al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che si è interessato risolvendo positivamente questo problema che creava pericolo per la conservazione della specie e per l’attività dei nostri pescatori”.
Dal canto suo Anna Dotti, consigliere regionale comasca, afferma: “Si tratta di un grande e importante risultato ottenuto per la filiera dell’ittica comasca e i suoi pescatori. Così a partire dalla prossima primavera saranno immessi nel Lago di Como un massimo annuo di 1.600.000 soggetti di taglia fino a 60 mm. con l’obiettivo di contribuire positivamente allo sviluppo dell’ecosistema, alla pesca sportiva e conseguentemente al comparto della ristorazione”.
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