Da Luciano Maria Rossi riceviamo questa riflessione e pubblichiamo:
Siamo tutti turbati dalla morte della ragazzina alla foce del Meria il pomeriggio di Ferragosto. Ho letto molti commenti che ci illuminano: come fa una famiglia senegalese, trapiantata a Bulciago in cerca di futuro, a sapere dei pericoli del nostro lago, se nessuno glieli spiega?
Come si fa a vedere una folla fittissima, tra cui molti che non sanno neppure nuotare, mentre entra ed esce dall’acqua a tutte le ore, senza nessuno che in qualche modo vigili e, nel caso, li aiuti?
Sappiamo che la vita a volte è di una crudeltà senza pari e la fatalità sempre in agguato, ma ho l’impressione che il nostro mondo spesso non giri per il verso giusto. Forse oggi lo sento di più, perché sono anch’io in un periodo difficile e ho il cuore triste. Mi chiedo cosa possiamo fare per stare meglio l’uno con l’altro. Quella bambina è rimasta sola mentre l’acqua la copriva.
Il mondo, e Mandello in mezzo, è pieno di problemi, alcuni eterni, altri, anche molto gravi, con una faccia nuova. Per fortuna è pieno anche di cose belle, che in parte ci consolano, e di queste Mandello ne ha tante, tantissime. Valorizziamole, studiamole meglio, uniamo la cultura alla vita, per affrontare le difficoltà, non delegarle ad altri. La responsabilità di ciascuno è preziosa. Penso sempre che la nostra comunità sia pronta per fare di più.
Allego la fotografia del cartello, con la scritta manomessa, appeso al ponticello che porta al Lido.
Luciano Maria Rossi (Mandello Lario)
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