(C.Bott.) Soltanto qualche giorno fa televisioni, radio e stampa avevano dato notizia della bomba esplosa nel centro di Chernihiv, con il suo tragico bilancio di morti, feriti e macerie. Un nome, quello della città del Nord dell’Ucraina, che ai mandellesi aveva ricordato la mostra “Dakh - Un tetto per Chernihiv” allestita all’ingresso del viale centrale dei giardini pubblici del paese.
Tre grandi pannelli su cui Roberto Arlati, curatore della mostra, presenta il lavoro di quattro fotografi professionisti ucraini - Andriy Oleksienko, Olga Korotkova, Iren Brynza e Pavlo Khodymchuk - per documentare attraverso vari scatti le condizioni di vita nei rifugi durante i bombardamenti.
Su quei tre pannelli vi sono un codice QR per accedere alle descrizioni in lingua inglese e un altro per fare eventuali immediate donazioni. A questo proposito Arlati ha condiviso di recente con i pubblici amministratori di Mandello alcuni risultati ottenuti, dopo un anno di mostre allestite in vari centri anche del Lecchese, proprio grazie alle donazioni a favore delle persone anziane che hanno perso la casa durante i bombardamenti.
“Oltre a fornire stufe, serramenti ed elettrodomestici - scrive Arlati per conto della Charitable foundation “Dakh-Chernihiv” - siamo riusciti a costruire diverse case e ad avviare la ricostruzione di molte altre”. “Anche a nome di tutte le persone che ora possono di nuovo sorridere - aggiunge - vi rinnoviamo il nostro grazie di cuore per il supporto che ci avete fornito. Un ringraziamento speciale va anche alle diverse associazioni che ci hanno sostenuto e hanno creduto in questo progetto”.
Poi, allegate alla mail, numerose ed emblematiche immagini che mostrano il confronto tra prima e dopo la ricostruzione.
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