(foto Alberto Locatelli) |
Dopo la frana del 19 maggio scorso in territorio comunale di Varenna, con il conseguente interessamento della galleria paramassi lungo la Sp 72, la Provincia di Lecco si era attivata per individuare le risorse e le modalità operative di ripristino della galleria stessa e consentire la ripresa della circolazione stradale.
Dopo i primi interventi, che avevano reso possibile la riapertura dell’importante arteria stradale in sicurezza nell’arco di un mese, erano state avviate le necessarie interlocuzioni con la Regione Lombardia per poter disporre di risorse adeguate nell’ambito della difesa del suolo, vista la tipologia del dissesto idrogeologico e dell’area in cui si era originato il distacco.
“I lavori eseguiti sono connessi a un più ampio programma di interventi di mitigazione del rischio di crolli dal versante a monte della Sp 72 - commentano la presidente, Alessandra Hofmann, e il vicepresidente e consigliere delegato alla Viabilità, Mattia Micheli - E’ stata quindi formalizzata la procedura necessaria e ora la Regione assegna alla Provincia la somma di 800.000 euro. Sarà così possibile intervenire in modo significativo per mantenere e implementare le opere di protezione dalla caduta massi esistenti. Ringraziamo la Regione per aver nuovamente dimostrato attenzione al nostro territorio e a tutti gli utenti, che ogni giorno percorrono la Provinciale 72 per motivi lavorativi o di svago”.
“Il lavoro di ricognizione e approfondimento tecnico condotto dal personale di Regione e Provincia - aggiungono - conferma la necessità di continuare a investire sulla prevenzione e attuare interventi di difesa del suolo e mitigazione dal dissesto idrogeologico, prima che questi si possano verificare, nella consapevolezza che il rischio zero non esiste. Le criticità legate a questi temi e ai cambiamenti climatici si possono in parte gestire, ma purtroppo non è possibile scongiurare il verificarsi di eventi di dissesto, oggi sempre più numerosi e frequenti, come ci ricorda anche il recentissimo crollo che ha interessato il monte San Martino”.
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