Nei ricordi e nei cuori di don Agostino Frasson e Giorgio Mazzieri emozioni e suggestioni e il proposito di custodire uno dei primi messaggi di papa Francesco ai giovani: “Siate coreografi della danza della vita”
Don Agostino e Giorgio Mazzieri questa mattina davanti al Santuario di Fatima. |
(C.Bott.) In Portogallo da mercoledì, don Agostino Frasson e Giorgio Mazzieri sono arrivati questa mattina a Fatima e domani saranno a Lisbona per l’ultima tappa del loro ciclopellegrinaggio che li sta portando dalla terra lecchese appunto alla capitale portoghese per la “Giornata mondiale della gioventù” e l’incontro con papa Francesco.
Diciassette tappe in bicicletta. Diciassette tappe di emozioni e suggestioni, diciassette tappe di incontri e di riflessioni da custodire poi gelosamente nei loro cuori ma anche da trasmettere a chi vorrà condividere questa indimenticabile esperienza.
Da Fatima una promessa a chi da casa sta seguendo la loro bella avventura (“Una preghiera per tutti voi”), poi domani il responsabile di “Casa don Guanella” e il volontario della comunità educativa lecchese si uniranno al milione di giovani provenienti da tutto il mondo già a Lisbona per la “Gmg 2023”, espressione della Chiesa universale e invito a costruire un mondo più giusto e più solidale.
Emozioni e suggestioni, si è detto. E fin d’ora lo stupore di fronte alle parole pronunciate ieri dal pontefice, che ai giovani ha detto: “Siate protagonisti di una coreografia che metta al centro la persona umana. Sì, siate coreografi della danza della vita”.
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