(C.Bott.) La notizia è di ieri mattina e in serata è giunta la tragica conferma: è di sette morti, tra i quali una bambina, e di numerosi feriti il bilancio della bomba esplosa nel centro cittadino di Chernihiv. Morti, feriti e macerie nel giorno in cui molte persone si apprestavano a celebrare una festa religiosa.
Un nome non nuovo, per i mandellesi, quello di Chernihiv. A questa città del Nord dell’Ucraina, capoluogo dell’omonimo distretto, è infatti dedicata la mostra da qualche tempo allestita dal Comune di Mandello Lario all’ingresso del viale centrale dei giardini pubblici. “Dakh - Un tetto per Chernihiv” il titolo della rassegna espositiva, già accolta da altre città lombarde.
In tre grandi pannelli Roberto Arlati, curatore della mostra, presenta il lavoro svolto da quattro fotografi professionisti ucraini - Andriy Oleksienko (43 anni), Olga Korotkova (31), Iren Brynza (33) e Pavlo Khodymchuk, quarantenne - nel primo periodo della guerra.
Un progetto, il loro, che documenta con scatti certamente efficaci le condizioni di vita nei rifugi durante i bombardamenti e che accanto alle immagini propone anche testimonianze raccolte dagli stessi fotografi.
Significativi spunti di riflessione e un modo per essere idealmente vicini alle persone più vulnerabili. “Immagini così terribili - si legge nella presentazione - non possono lasciare indifferente la comunità civile”. E la notizia giunta ieri dall’Ucraina ne è l’ennesima conferma.
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