Nei mesi di marzo, aprile e maggio è andata in scena la prima fase del progetto “Mandello living art”, con il coinvolgimento del “Punto giovani” e della Cooperativa sociale Sineresi. L’iniziativa prevedeva un percorso artistico e laboratoriale, da attuarsi in collaborazione con 20 ragazzi del corso grafico dell’Istituto secondario di istruzione superiore “Casa degli angeli” di Lecco, e un ciclo di incontri con 15 ragazzi più giovani residenti nel comune di Mandello.
“Attraverso il linguaggio pittorico della street art - spiega l’assessore comunale Guido Zucchi - si intende promuovere l’espressività e la creatività dei giovani, concretizzandole in un intervento di riqualificazione artistica e di valorizzazione del bene comune. La biblioteca “Ercole Carcano” è luogo di incontri, di cultura e di raccoglimento. Oltre alla sala studio e consultazione, al suo interno vengono ospitati laboratori e momenti di lettura per i più piccoli, così come attività per i più anziani”.
In ognuno di questi momenti di incontro e di cultura i cittadini entrano in contatto gli uni con gli altri senza distinzioni e barriere generazionali. Proprio per queste ragioni i ragazzi, con i loro educatori, hanno pensato a due situazioni di incontri generazionali, due icone che possono raffigurare ciò che meglio rappresenta la biblioteca: cultura, condivisione, confronto e apertura. Il nonno che racconta storie ad alcuni bambini assorti nell’ascolto di quella che è la nostra tradizione orale e una ragazza che con la nonna naviga in Internet sul suo computer.
Tra le attività proposte per questa estate 2023 “Living land” prevedeva anche una serie di interventi di cura e recupero delle suppellettili pubbliche (panchine, recinzioni e altro ancora).
“Si tratta di un patto educativo - osserva sempre l’assessore - che anche quest’anno ha consentito di formare due gruppi di ragazzi che i mandellesi stanno vedendo all’opera ai giardini pubblici, in piazza Leonardo da Vinci, a Molina e in altre zone del paese. In premio, a loro va un piccolo buono spesa. I ragazzi si danno da fare con carta vetrata, spazzole, vernici e impregnante a cancellare le azioni di degrado dovute al tempo, ma anche allo stupido vandalismo di alcuni loro coetanei”.
“Speriamo che la loro fatica - conclude Zucchi - venga ripagata con il rispetto da parte di quei pochi giovani che ancora sembrano non voler capire il significato del bene comune”.
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