Julian Assange |
Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:
Ho appreso con gioia la notizia della liberazione dello studente egiziano Patrick Zaki, detenuto per oltre due anni per avere osato criticare il regime del suo Paese, lo stesso regime che ha barbaramente torturato e ucciso lo studente Giulio Regeni. Per la sua liberazione si sono spesi i politici di tutti gli schieramenti, come pure buona parte della stampa italiana.
Purtroppo Zaki è soltanto uno dei numerosi prigionieri politici rinchiusi nelle carceri egiziane, come ha ricordato lui stesso dopo la sua liberazione. Ma viene da chiedersi come mai nessun politico, di nessuno schieramento presente in parlamento e in Europa, prenda posizione per la liberazione del giornalista Julian Assange, privato della sua libertà, rinchiuso in una cella di due metri per tre in un carcere di massima sicurezza in Inghilterra senza avere mai subìto un processo o una condanna. La sua detenzione offende il diritto e il buon senso!
Se parlo di Julian Assange con qualunque cittadino, di qualsivoglia orientamento politico, sento disgusto e rabbia per la sua ingiusta e prolungata detenzione. Ma se ne parlo con un politico, che abbia un ruolo in un partito o nelle istituzioni, allora quel politico sfugge, non vuole parlarne.
I nostri politici e i giornali possono parlar male del regime egiziano e di altre dittature, dicono che noi siamo il mondo libero, che da noi c’è libertà di stampa, che la magistratura è indipendente dal potere politico e via dicendo. Purtroppo la vicenda di Assange dimostra che in Paesi europei con una grande tradizione democratica come lo sono stati la Gran Bretagna e la Svezia queste cose non sono più vere.
Colpirne uno per educarne cento, diceva la logica terroristica delle Brigate Rosse, quindi colpire Julian Assange per mandare un messaggio a tutti i giornalisti d’inchiesta a non pubblicare documenti segreti e a non farci conoscere la verità. Per questo dobbiamo pretendere la sua liberazione.
Giorgio Galofaro (Mandello Lario)
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