Sfilata dalla sede fino al monumento ai caduti, poi in piazza Italia il “carosello” della fanfara della Brigata Taurinense
(C.Bott.) E’ il giorno delle penne nere, per Mandello Lario. E’ il giorno degli alpini in armi del 2° Reggimento e della fanfara della Brigata Taurinense, oggi sul lago di Como per onorare il 44.mo anniversario di fondazione del Soccorso degli alpini.
E’ il giorno del tricolore alle finestre e ai balconi degli edifici pubblici e di alcune abitazioni, ma è anche il giorno del ricordo di chi, il 14 dicembre 1979, firmò l’atto costitutivo del servizio di pronto intervento intitolato al tenente Gildo Molteni. Furono Luigi Conato e Renzo Compagnoni, scomparsi rispettivamente nel 2015 e nel 2019, a sottoscriverlo. Con loro, Aldo Zucchi.
E’ proprio dalla sede del Soccorso che oggi pomeriggio ha preso avvio la sfilata diretta verso la zona a lago del paese. L’alzabandiera, l’inno di Mameli, poi è la fanfara della “Taurinense” ad aprire il festoso corteo, seguita dal picchetto del 2° Reggimento. Quindi una bellissima macchia gialla, il gruppo dei volontari del “pronto intervento”, appunto da quasi nove lustri “umilmente al servizio di tutti”, proprio come recita il loro motto.
A seguire, le delegazioni intervenute all’evento, le rappresentanze dei gruppi e delle sezioni dell’Ana con i rispettivi labari e le autorità civili e militari, precedute dal gonfalone del Comune di Mandello.
Al monumento ai caduti, in piazza Garibaldi, la cerimonia commemorativa, aperta dalla lettura della preghiera dell’alpino e dall’onore ai caduti, con la deposizione di una corona di alloro. E’ poi Giancarlo Alippi, presidente del Soccorso, a ripercorrere il cammino ultraquarantennale dell’associazione, operativa da giugno dell’80, e a ricordare i numeri più significativi dello scorso 2022: oltre 4.500 servizi effettuati e 118.000 chilometri percorsi, più di 47.600 dei quali per emergenze e urgenze.
“Nel periodo della pandemia - aggiunge - l’impegno dei soccorritori è aumentato in modo considerevole, ma il senso del dovere, l’abnegazione e lo spirito di sacrificio hanno fatto sì che non venisse mai meno il supporto alla cittadinanza, a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
Poi il riferimento ai 675 volontari che si sono succeduti nel corso degli anni (attualmente quelli operativi sono 173, ai quali una volta ultimato il percorso formativo se ne aggiungeranno altri 25), al parco macchine del Soccorso, oggi costituito da 12 automezzi, di cui sei ambulanze, due pullmini, altrettante vetture per il trasporto di persone diversamente abili, una per l’accompagnamento della guardia medica e un’altra per servizi vari e di rappresentanza.
Quindi altri accenni alle varie sedi che hanno accolto il Soccorso nell'arco degli anni e al “progetto defibrillatori”, che si è concretizzato con l’installazione sul territorio, Piani Resinelli inclusi, di venti postazioni e la formazione all’utilizzo del “DAE” da parte di circa 1.500 persone.
A prendere la parola, dopo Giancarlo Alippi, sono il presidente della sezione Ana di Lecco, Emiliano Invernizzi (“da tutti coloro i quali hanno agito per il bene di questa nazione dobbiamo prendere esempio e nei loro confronti avere sentimenti di sincera riconoscenza”), il colonnello Massimiliano Fassero, dallo scorso anno comandante del 2° Reggimento alpini (“ovunque andiamo è d’obbligo per noi onorare i caduti perché loro hanno dato tutto per il nostro Paese”), e il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli (“il Soccorso degli alpini è il nostro reggimento ed è un grande quanto importante esempio di servizio”).
Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco, evidenzia l’impegno degli alpini per tutelare e proteggere i nostri territori. Sulla stessa lunghezza d’onda il parlamentare europeo Pietro Fiocchi. “Se oggi esiste una Protezione civile europea - dice - è proprio grazie alle penne nere”.
La cerimonia si conclude. In piazza Italia l’ultimo atto della giornata alpina, con l’esibizione e il “carosello” della fanfara della “Taurinense”. E un ultimo ideale inchino al Soccorso degli alpini.
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