(C.Bott.) Entrambi sono appassionati di campane e
tutti e due fanno parte dalla Federazione campanari ambrosiani, associazione
costituita nel febbraio 2009 a Nerviano dopo che l’idea aveva preso forma in
occasione del servizio prestato il 7 dicembre 2008 presso la Basilica milanese
di Sant’Ambrogio. Tra i suoi scopi vi sono la tutela del patrimonio campanario,
sia come mantenimento e ripristino del suono manuale delle campane sia come
catalogazione di ogni singolo bronzo partendo da due consapevolezze: che ogni
campana racconta la propria storia e che sui campanili ogni territorio dispone
di un grande patrimonio storico e artistico che passa spesso inosservato.
Così esattamente un anno fa - era infatti il luglio 2022 - Alessandro Dameno di
Paderno d’Adda e Davide Maggi di Abbadia Lariana avevano avviato il censimento
delle campane della comunità pastorale di Mandello Lario, iniziando dalla
chiesa di San Rocco a Molina. Visto il parere positivo e l’interesse dimostrato
dal parroco e dai suoi collaboratori, i due giovani campanari hanno proseguito
nella loro iniziativa e nei giorni scorsi hanno portato a termine il censimento
con la chiesa di Sant’Antonio di Padova in frazione Rongio.
“Nella comunità pastorale di Mandello - spiegano Alessandro e Davide - si possono contare ben 14 chiese, di cui una soltanto senza campane, e due, quelle di San Rocco e San Giuliano a Olcio, che purtroppo hanno campane non suonabili. Gli anni di fusione spaziano dal 1619 della campana di Debbio al 1972 di quelle della chiesa a lago di San Giuseppe. Diversi sono anche i fonditori”.
“Nella comunità pastorale di Mandello - spiegano Alessandro e Davide - si possono contare ben 14 chiese, di cui una soltanto senza campane, e due, quelle di San Rocco e San Giuliano a Olcio, che purtroppo hanno campane non suonabili. Gli anni di fusione spaziano dal 1619 della campana di Debbio al 1972 di quelle della chiesa a lago di San Giuseppe. Diversi sono anche i fonditori”.
“Sul
territorio comunale mandellese - aggiungono - ci sono altre due chiese, quelle
di San Rocco a Maggiana e di San Giorgio, ma entrambe appartengono alla
parrocchia di Crebbio. In ogni caso la campana di San Giorgio, risalente al
1530, è la più antica del vicariato”.
In totale, dunque, le campane a Mandello sono 42, di cui 38 sulle chiese della comunità pastorale mandellese e quattro sui campanili di quelle della parrocchia di Crebbio.
In totale, dunque, le campane a Mandello sono 42, di cui 38 sulle chiese della comunità pastorale mandellese e quattro sui campanili di quelle della parrocchia di Crebbio.
A
questo link (https://www.youtube.com/playlist?list=PLDvlRUywdzBLbXlg8LliHyTJ27LErdf9x) è possibile visionare
tramite YouTube i video di tutte le campane delle chiese di Mandello,
ascoltandone i suoni e ammirando anche immagini dell’interno e dell’esterno
degli edifici religiosi (dalla playlist sono al momento esclusi i video
relativi alle chiese di Santa Maria nascente a Debbio e di Sant’Antonio di
Padova a Rongio, che verranno caricati prossimamente).
Chiesa
arcipretale di San Lorenzo
Ospita
un concerto di 5 campane in Si2 Maggiore, fuso nel 1847 da Felice Bizzozero di
Varese e il campanone rifuso da Angelo
Bianchi e figli di Varese nel 1920. Il castello che sorregge le campane, opera
della ditta fratelli Pagani di Tagliuno, è di particolare interesse poiché
invece di poggiare sulle finestre scarica tutto il peso delle campane su una
struttura metallica interna alla torre, lasciando alle pareti medievali in
pietra solamente la sola funzione estetica.
Santuario della
Beata Vergine del fiume
Ospita
un concerto di 3 campane in La3 Maggiore, alle quali si aggiunge una campana
antica risalente al 1632 fusa da Desiderio Bonavilla di Milano, conservata come
campana dell’ultimo richiamo per le messe. Le campane sono montate secondo il
sistema ambrosiano e l’azionamento è esclusivamente manuale mediante corde.
Chiesa di San
Giuseppe lavoratore in località Soriva
Ospita
un concerto di 5 campane in Mi3 Maggiore, fuso nel 1972 da Roberto Mazzola di
Valduggia. Le campane sono montate
secondo il sistema ambrosiano e l’azionamento è esclusivamente automatico.
Santuario di
Santa Maria nascente in località Debbio
Ospita
una sola campana di nota Lab4, fusa nel 1619 da Pietro Bonavilla di Milano, ed
è la campana più antica della comunità
pastorale di Mandello. Riporta l’iscrizione Sancta
Maria ora pro nobis anno 1619 e lo stemma del fonditore.
Chiesa di San
Zenone
Ospita
un concerto di 3 campane in Do4 Maggiore, fuso in tre epoche differenti da tre
diverse fonderie. Il concerto non spicca per l’intonazione, che è poco precisa,
ma per l’importanza storica: la campana mezzana in particolare, in quanto
riporta l’anno 1785 e la firma di Filippo Lafranconi di Como, fonditore
pressoché sconosciuto del quale ad oggi si conosce soltanto un’altra campana
conservata presso il campanile di Bondo, nel Canton Grigioni.
Chiesa di San
Rocco in località Molina
Ospita
un concerto di 3 campane in Fa#3 Minore, fuso tra il 1812 e il 1816 da Michele
Comerio di Milano, a pochi anni dal
rilevamento dell’attività del padre Pietro Luigi. La differenza di suono e di
fattura tra la campana minore del 1816 e le
due maggiori del 1812 è notevole: se le due campane maggiori presentano un
bordo parecchio rovinato che ne ha compromesso
il suono e le fa risultare crescenti di un semitono, la minore ha un bordo più
netto e un suono più pulito.
Chiesa di San
Giacomo in frazione Rongio
Ospita
un concerto di 3 campane in La3 Maggiore, fuso nel 1896 dalla fonderia Giorgio
Pruneri di Grosio. Le campane si distinguono
per il suono pulito e dolce tipico della fonderia valtellinese e riportano
decorazioni molto curate artisticamente che
ne aumentano il valore.
Chiesa di
Sant’Antonio di Padova in frazione Rongio
Ospita
una sola campana di nota Do5, fusa nel 1662 da Giovanni Maria Ballabeni di
Lugano. Riporta l’iscrizione AVE MARIA
GRACIA PLENA + IOS MARIÆ BALABENI OPVS e l’anno MDCLXII. Ci troviamo di fronte
a un’altra campana rara, che assieme
alla campana minore di Sant’Antonio a Vendrogno e alla campanella di Baiedo
costituiscono gli unici tre esemplari
documentati del fonditore nel lecchese.
Chiesa parrocchiale
di Sant’Abbondio in frazione Somana
Ospita
un concerto di 5 campane in Sol3 Maggiore, fuso tra il 1811 e il 1948 da
Michele Comerio di Milano e da Luigi e Giorgio Ottolina di Seregno. Il concerto
originario del 1811, tra i primissimi fusi da Comerio, ha subìto l’asportazione
della campana maggiore e di quella minore durante la seconda guerra mondiale.
Il loro ripristino a spese dello Stato lo si ebbe nel 1948 quando a Seregno
vennero fuse le due campane mancanti.
Chiesa
parrocchiale di Sant’Eufemia in frazione Olcio
Ospita
un concerto di 5 campane in Mib3 Maggiore, fuso nel 1961 da Roberto Mazzola di
Valduggia in sostituzione del vecchio concerto di 3 campane che scampò alla
requisizione bellica. E’ impressionante come un concerto di tali dimensioni sia
sorretto da una torre così snella: mentre la campana minore è montata con un
ceppo del tutto insolito che consente la rotazione lenta grazie ai perni molto
ribassati rispetto all’asse, favorendo anche un minore ingombro, le campane
seconda e terza sono molto sporgenti al di fuori delle finestre.
La seconda campana della chiesa di San Zeno. |
Chiesa di San Giuliano in frazione Olcio
Ospita
una sola campana fusa nel 1961 dalla fonderia Roberto Mazzola di Valduggia
assieme alle campane della parrocchiale. La campana è montata secondo il
sistema Ambrosiano e l’azionamento è esclusivamente manuale mediante corda.
Attualmente, però, la corda è mancante e la campana non è accessibile.
Chiesa di San
Rocco in frazione Olcio
Ospita
una sola campana priva di iscrizioni, non raggiungibile e non suonabile a causa
delle condizioni precarie.
Santuario di
Santa Maria
Ospita
una sola campana di nota Si3, fusa nel 1757 da Francesco Comolli di Como.
Riporta l’iscrizione + JHS SANCTA MARIA
ORA PRO NOBIS ANNO DOMINI I757 e lo stemma del fonditore.
Chiesa di San
Rocco a Maggiana
La
chiesa di San Rocco possiede un concerto di 3 campane in Sib3 Maggiore montate
secondo il sistema ambrosiano e ad
azionamento esclusivamente manuale mediante corda. La campana mezzana è quella
originaria fusa dai fratelli Nicola
e Desiderio Bonavilla di Milano, a cui sono state aggiunte successivamente una
campana maggiore e una minore.
Chiesa di San
Giorgio
La chiesa di San
Giorgio possiede una sola campana, di piccole dimensioni, che però è la più
antica del vicariato se non di tutta
la zona. Riporta, seppur poco leggibile, il nome del fonditore Nicolao
Rosaspini e l’anno 1530, con una raffigurazione
della crocifissione e di San Giorgio.
Nessun commento:
Posta un commento