Le tre insegnanti dell'istituto scolastico di Mandello Lario:
“Il sorriso che ci chiedevano doveva dire loro che tutto sarebbe passato e che
presto saremmo stati di nuovo insieme ad affrontare il viaggio della vita”
(C.Bott.) L’ultimo abbraccio, sincero e caloroso,
lo riserva un bimbo alla sua maestra. Lei sorride e lo stringe a sé. Per lui è
l’atto finale non soltanto dell’anno scolastico su cui sta per calare il
sipario ma del cammino triennale percorso alla scuola dell’infanzia
dell’Istituto paritario “Santa Giovanna Antida” di Mandello Lario.
“Ora
festeggiate questo traguardo - aveva detto poco prima a tutti gli alunni suor
Giovanna Morstabilini - ma adesso per voi si apre un nuovo capitolo perché dopo
le vacanze inizierete a frequentare la scuola primaria”. “Vi daremo il diploma -
aveva aggiunto la coordinatrice didattica - L’avete meritato perché avete
frequentato la nostra scuola con profitto, custoditelo gelosamente perché è
il primo diploma della vostra vita”.
A
loro, agli oltre venti alunni dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, si
erano rivolte anche le tre insegnanti Fulvia Ambrosioni, Stefania Zucchi e
Federica Panizza. “Siete i simboli della positività e dell’ottimismo - avevano
detto - perché ci avete insegnato a non arrenderci, a guardare avanti e a valorizzare
ogni attimo della nostra vita. Ci avete insegnato che è possibile uscire anche
dai momenti più difficili”.
Inevitabile
il riferimento alla pandemia: “Abbiamo vissuto in questi tre anni attimi che la
storia non scorderà, ma possiamo dire con fierezza che non ci è mai mancato il
sorriso”.
Già,
il sorriso. Rivolgendosi ai genitori degli alunni riuniti nel cortile dell’istituto
appunto per l’ultimo atto dell’anno scolastico 2022-2023 le insegnanti hanno detto:
“I vostri bambini ce lo hanno chiesto, perché il sorriso doveva dire loro che tutto
sarebbe passato e che presto saremmo stati di nuovo insieme ad affrontare il
viaggio della vita, dove non conta soltanto la destinazione ma anche il
percorso fatto per giungere alla meta e le esperienze vissute durante il
tragitto sono fondamentali”.
Poi
una bellissima metafora: “Loro sono fiori appena sbocciati tra le rocce di quel
periodo e ci hanno insegnato quanto la fragilità sia soltanto il preambolo
della forza”.
Quindi
il congedo: “Ci auguriamo di essere state per i vostri piccoli compagne di
viaggio capaci di essere soprattutto testimoni di unità, perché solo restando
uniti è facile trovare la via d’uscita e compagne di viaggio capaci di
trasmettere la consapevolezza che si possono vivere momenti difficili, che
cadere è normale ma che ci si può sempre rialzare e ricominciare. Ricominciare
a vivere. E allora in bocca al lupo a questi piccoli grandi guerrieri”.
Un’ideale
passerella per ciascuno di loro, la consegna dei diplomi, un simpatico balletto
e la proiezione del video realizzato per raccontare l’esperienza da loro
vissuta in giornata alla palestra di arrampicata dei Ragni di Lecco. E quell’ultimo
caloroso abbraccio che valeva più di mille parole.
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