13 giugno 2023

“Potenti in fuga”, venerdì 16 giugno a Varenna il docufilm sui giorni della cattura di Mussolini

 
L’Anpi di Lecco, l’Associazione culturale “Luigi Scanagatta” di Varenna e il Comitato “Trittici di Varenna” propongono il docufilm “Potenti in fuga”, realizzato dal lecchese Pierfranco Mastalli, con riprese e montaggio di Andrea Brivio.

L’appuntamento è nella sala polifunzionale “De Marchi” di Varenna per venerdì 16 giugno alle  20.45 (ingresso libero).
Il documentario è già stato presentato in più di 30 località italiane e estere e la versione online tramite la piattaforma Google Drive è stata visionata molte volte.
Nel filmato vengono trattati vari momenti della cruciale settimana del 25 aprile 1945, sul finire del tragico conflitto in Nord Italia, con una attenta e rigorosa ricostruzione degli eventi occorsi a Milano, sul Lario, in Valtellina-Valchiavenna e al confine italo-svizzero. Uno speciale risalto viene riservato all’operato del Comitato di liberazione nazionale “Alta Italia” e dei gruppi partigiani attivi nella regione alpina lacustre.
L’incipit dell’opera risulta coinvolgente e emozionante, con una dedica di Mastalli a padre David Maria Turoldo, carismatica figura, uomo della Resistenza, profeta di libertà, giustizia, pace e fratellanza, grande educatore.
Nelle scene successive viene descritto il passaggio sul Lario della colonna tedesca fermata a Musso e perquisita a Dongo dalla 52.ma Brigata Clerici. Nascosto su un camion tra i soldati tedeschi viene scoperto e arrestato Benito Mussolini. Stessa sorte, il 27 aprile, tocca ai gerarchi fascisti al seguito.
Il 28 aprile sul lungolago di Dongo vengono fucilati 15 gerarchi catturati e a Giulino di Mezzegra Mussolini e Claretta Petacci.
Sempre il 28 aprile a Morbegno tra il comandante tedesco Oberleutnant Willy Flammiger e tre capi partigiani si firma la tregua, che dischiude il transito dei tedeschi senza armi verso la Valchiavenna, la Val Bregaglia e l’Engadina. Il loro passaggio avviene alla dogana di Castasegna il 29 aprile.
Pierfranco Mastalli da ragazzo ha visto con i suoi occhi il transito sul lungolago di Gravedona della colonna FLAK, così come il sequestro dei veicoli dell’autorimessa dello zio da parte prima della milizia fascista e subito dopo dei partigiani. Questi ricordi lo hanno portato nel corso degli anni a raccogliere testimonianze e documenti.

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