(C.Bott.) La morte di Gino Mader, il corridore
elvetico ventiseienne che ieri era finito
in un burrone durante la quinta tappa del Giro della Svizzera, con un volo di
una trentina di metri, fa tornare con i ricordi a quel tragico 18 luglio 1995,
quando al Tour de France analoga sorte toccò al comasco Fabio Casartelli, 24
anni, caduto mentre stava affrontando la discesa dal Colle di Portet-d’Aspet.
Vent’anni
dopo - era il luglio 2015 - Casartelli,
che era stato medaglia d’oro alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, venne
ricordato al Santuario del Ghisallo da “Casa don Guanella” e da tutti i
responsabili, gli operatori e gli amici della comunità educativa lecchese. Un momento di
spiritualità e, insieme, di fraternità “per fare memoria - come aveva ricordato
in quella circostanza don Agostino Frasson, responsabile di “Casa don Guanella”
- degli amici ciclisti che non sono più con noi”.
Un
rito significativo perché celebrato davanti al santuario della Madonna patrona
dei ciclisti, raggiunto in bicicletta dallo stesso don Agostino e da numerosi
altri appassionati dello sport del pedale.
Al
Ghisallo quel giorno c’erano anche Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, campioni
di ciclismo di un non lontano passato. E c’erano la moglie e il padre di
Casartelli.
Oggi
questo nuovo lutto per la scomparsa di Gino Mader, sopraggiunta all’ospedale di
Coira.
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