L’accensione
di un braciere, segno di luce e di pace, con il campione olimpico di canoa Antonio
Rossi. E’ iniziata così, ieri a Lecco, la veglia significativamente denominata
“Prendi il largo verso l’alto e verso l’altro”, presente l’arcivescovo di
Milano, monsignor Mario Delpini. Con lui i vescovi ausiliari Giuseppe Vegezzi e
Luca Raimondi, il vicario episcopale di settore, don Mario Antonelli. Poi monsignor
Maurizio Rolla, il prevosto di Lecco, don Davide Milani, e il responsabile
della Pastorale giovanile, don Marci Fusi.
“La
lettura dell’incipit del capitolo VIII dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni,
l’“Addio monti sorgenti dall’acque” - scrive oggi il sito Internet della
diocesi di Milano - è l’immagine di tutto ciò che fa da splendida cornice alla
preghiera, ai canti, agli inni delle Gmg, a stralci di messaggi del Papa, alla
proclamazione della parola di Dio”.
Ai
ragazzi che a inizio agosto saranno a Lisbona per la trentottesima Giornata
mondiale della gioventù Delpini ha raccomandato di “non partire come turisti,
come gente che cerca luoghi esotici o personaggi strani”, o come “mercanti che
hanno in mente il vendere e il comprare”. “Non partite - ha aggiunto
l’arcivescovo - come i colonialisti, quelli che hanno sempre la presunzione di
essere parte di una civiltà superiore che deve civilizzare gli altri, quelli
che pretendono di insegnare agli altri come si può vivere meglio, prima ancora
di avere imparato come vivono gli altri, prima ancora di aver imparato la
lingua degli altri”.
“Partite
piuttosto - ha detto monsignor Delpini - come coloro che sono chiamati, perché
c’è una mano tesa che chiede aiuto, una rivelazione di Dio che si annuncia nel
volto della gente, nel gemito dei poveri. Partite per rendervi disponibili alla
vostra vocazione, partite perché siete incaricati di un messaggio”.
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