Quando
un giovane appassionato di alpinismo, residente nel territorio di Lecco, si
sente particolarmente dotato e ambisce entrare a far parte dei Ragni non deve far altro che presentare un adeguato curriculum di
significative arrampicate che, una volta prese in esame, gli potranno
consentire di venire ammesso nel gruppo della Grignetta.
E’
la straordinaria storia di uno di questi eccellenti alpinisti ad avere colpito Giorgio
Spreafico, autore di Il Ragno silenzioso
- Storia, pareti e imprese di Romano Perego un gigante della Grigna.
Spreafico
è giornalista e scrittore che si è innamorato dell’alpinismo e che conosce ogni
risvolto che riguardi la sua storia e i suoi protagonisti, specie se usciti dal
leggendario vivaio della tradizione lecchese.
Romano
Perego, il “Ragno silenzioso” anche a causa della sua innata modestia, non
figura certamente tra i personaggi dell’alpinismo che hanno avuto pagine di
volumi, riviste e quotidiani sportivi. Tutt’al più alcuni potranno forse
ricordare di averlo visto nelle foto di gruppo e di aver trovato il suo nome
nel racconto di quella strepitosa compagine che nel 1961, nella catena
dell’Alaska, conquistò la vetta del McKinley, la montagna più fredda del
pianeta escluso l’Antartide, lungo la grandiosa cresta al centro del suo
inviolato sperone sulla parete Sud.
In
un racconto dettagliato, preciso e spiritoso l’autore racchiude in quasi 450
pagine il notevole e travagliato percorso di questo alpinista che, alla fine,
per le sue numerose e stupefacenti conquiste si colloca all’altezza di quei
campioni indiscutibili dell’alpinismo di cui si conoscono vita, morte e
miracoli.
Insieme
a Perego, il volume fa inoltre incontrare al lettore un buon numero di altri
alpinisti “silenziosi”, che praticamente entrano con lui a formare il quadro
completo delle grandi conquiste alpinistiche sulle Alpi fissate negli ultimi
cinquant’anni del secolo scorso. Molti di questi, infatti, gli sono stati
compagni di cordata in tante sue arrampicate, dove assieme alla vittoria sono
state sempre presenti sofferenze e disavventure che hanno talvolta rasentato il
limite del dramma.
Questi
suoi compagni, legati da profonda e sincera amicizia, entrano nel volume con
una testimonianza accalorata, che contribuisce a far risaltare l’accattivante
personalità di Romano Perego, l’alpinista che non ha mai pensato di sfruttare
le sue conquiste per un vanto pubblico, al quale non era interessato.
Renato Frigerio
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