Il corridore
nativo di Bellano, classe 1993, in fuga con un terzetto per 215 cholometri, è stato
maglia rosa virtuale fino a una ventina di chilometri dal traguardo
(C.Bott.) Un derviese in rosa! Ha accarezzato
questo sogno, fino a una ventina di chilometri dall’arrivo della settima tappa
del Giro d’Italia di ciclismo, Simone Petilli, terzo al termine dell’odierna
frazione che, dopo avere attraversato Molise e Abruzzo, ha
portato i corridori da Capua al Gran Sasso d’Italia, con il traguardo posto a
Campo Imperatore a quota 2.130 metri, primo vero arrivo in salita di questa
edizione della corsa rosa.
In
fuga per 215 chilometri, Petilli faceva parte di un terzetto che
comprendeva il connazionale Davide Bais, vincitore di tappa, e Karel Vacek e
che ha raggiunto un vantaggio massimo di 12 minuti e mezzo sul gruppo
inseguitore.
Simone
Petilli, nato a Bellano nel maggio 1993, corre dal 2020 per il team
Intermarché-Circus-Wanty. E’ professionista dal 2016, anno in cui ha disputato il
suo primo Giro d’Italia.
Quello
di Petilli con la bicicletta è un legame forte, che l’ha portato a ottenere
risultati significativi. Dopo una serie di ottime prestazioni con la maglia della
Uci Continental, Simone era approdato sette anni fa alla brianzola
Lampre-Merida, mettendosi subito in bella evidenza.
Ottimo
scalatore, nel suo 2015 spiccano la vittoria conquistata nella prima tappa
della Ronde de l’Isard d’Ariège in Francia, la piazza d’onore ottenuta al
“Trofeo Edil C” di Collecchio e i terzi posti al Gran Premio Laguna in Croazia,
al Giro del Medio Brenta in Veneto, al prologo del Giro della Valle d’Aosta e
nella prima frazione della stessa competizione, che lo ha poi visto conquistare
sempre il terzo posto della classifica generale.
Ha
disputato anche il Giro del 2017 correndo per la UAE Team Emirates e nella
quarta tappa, sull’arrivo in salita sull’Etna, ha tenuto il ritmo dei migliori
e chiuso al dodicesimo posto nello stesso gruppo dei favoriti Nibali e Quintana.
Nello stesso anno è stato undicesimo alla Colorado Classic.
Nel
2018 è nono all’Adriatia Ionica Race e partecipa alla sua prima Vuelta a
Espana, prima Vuelta a Espana, mentre nella
stagione successiva è decimo al Giro di Sicilia.
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