L’iniziativa
prevede una serie di lavori di riordino delle zone rivierasche.
Tra gli obiettivi strategici la cura delle persone da alimentare attraverso la
cura dei luoghi e viceversa
(C.Bott.) Dopo il successo ottenuto lo scorso
anno, i Comuni di Abbadia Lariana, Mandello, Varenna, Perledo e Bellano ripropongono
l’iniziativa anche per questo 2023. Torna così sul ramo lecchese del Lario il
progetto denominato “Rive pulite per la cura di luoghi e legami” grazie al
quale - per dirla con le parole dei promotori - la cura delle persone si
alimenterà appunto attraverso la cura dei luoghi. E viceversa.A sostenere economicamente l’iniziativa, oltre ai Comuni interessati, sono la
Fondazione comunitaria del Lecchese (coinvolta nel progetto grazie al Fondo “Aiutiamoci
nel lavoro”), la Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e riviera,
l’Ambito territoriale di Bellano, il Servizio educativo al lavoro di “Mestieri
Lombardia”, il Consorzio Consolida, la Cooperativa sociale “Larius” e l’Azienda
socio-sanitaria territoriale.
L’iniziativa
prevede una serie di lavori di riordino e pulizia delle zone
rivierasche ma è anche finalizzata a rispondere sia alle esigenze del
territorio in tema di cura del bene e degli spazi comuni sia a quelle delle
persone che lo abitano e che possono trovare una nuova occasione per
sperimentarsi e ricollocarsi nel mondo del lavoro.
Su
questi concetti si sono soffermati oggi al centro sportivo comunale di
Pramagno, sede della Polisportiva Mandello, i soggetti promotori del progetto,
la cui valenza è stata innanzitutto evidenziata da Gabriella Del Nero,
presidente dell’Ambito distrettuale di Bellano.
Maria
Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese, ha
sottolineato l’importanza di mettere al centro la fragilità delle persone ma
anche quella dei rapporti tra le stesse. “Questo è un territorio che esprime
legàmi significativi - ha detto - ed è bello vederlo ben tenuto”.
Sull’esigenza
di dare riposte concrete agli obiettivi perseguiti, riguardanti in primo luogo
l’inclusione e il sostegno a soggetti con fragilità, ha insistito Federica
Bolognani, coordinatrice dell’Ufficio di piano dell’Ambito di Bellano, la quale
ha anche posto l’accento sull’importanza di promuovere in questa stessa
direzione il lavoro come azione strategica.
Guido
Zucchi, assessore ai Servizi sociali del Comune di Mandello, ha rimarcato dal
canto suo il sostegno derivante dall’attuazione di questo progetto alle
pubbliche amministrazioni coinvolte nell’iniziativa. “A ciò va aggiunta - ha
affermato - l’opportunità di lavoro offerta a chi si trova ad affrontare
difficoltà economiche, per un progetto capace dunque di mettere al centro non
soltanto il territorio ma prima ancora la persona”.
L’auspicio
che simili iniziative possano diventare programmi territoriali a tutti gli
effetti è stato formulato da Marco Bottaro, direttore di “Mestieri Lombardia”,
il quale ha altresì rimarcato come la cura degli spazi pubblici possa
costituire un momento destinato a originare nuovi stili di comportamento.
Sviluppare
la cultura di una cura del territorio condivisa è stato infine il concetto su
cui hanno posto l’accento Tiziano Corti, operatore della Cooperativa
“Sineresi”, e Andrea Trussoni, direttore della “Larius”.
Complessivamente
saranno una decina i soggetti impiegati nelle attività quotidiane del progetto
“Rive pulite”, alcune con un contratto di lavoro con la cooperativa “Larius” altre
impiegate attraverso lo strumento del tirocinio a finalità riabilitativa e
risocializzante. Le squadre lavoreranno in vari luoghi della sponda lago con
una serie di attività concordate con le pubbliche amministrazioni.
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