Fino al 30 aprile si può firmare presso i Comuni di Abbadia Lariana,
Barzio, Bellano, Calolziocorte, Cernusco Lombardone, Civate, Introbio, Lecco,
Lomagna, Mandello Lario, Merate, Olginate, Osnago, Paderno d’Adda, Pasturo,
Taceno e Valmadrera
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale
della provincia di Lecco, costituito dalle associazioni Anpi, Arci, Flc-Cgil, “Renzo
e Lucio” LGBT+ diritti, Udi e Uil Scuola, ricorda che rimangono pochi giorni per
la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge costituzionale volta
alla modifica dell’articolo 116, comma 3, e dell’articolo 117 - commi 1, 2 e 3
- della Costituzione.
Fino al 30 aprile si può firmare nelle modalità
tradizionali - su moduli cartacei - presso i Comuni di Abbadia Lariana, Barzio,
Bellano, Calolziocorte, Cernusco Lombardone, Civate, Introbio, Lecco, Lomagna, Mandello
Lario, Merate, Olginate, Osnago, Paderno d’Adda, Pasturo, Taceno e Valmadrera.
Fino al 5 maggio si può invece attraverso una piattaforma
che consente la firma attraverso lo SPID, direttamente al link https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC.
“Ricordiamo che la scelta di lanciare una raccolta di
firme - spiega Roberto Citterio, referente per il coordinamento lecchese - si
giustifica per il fatto che una recente modifica del regolamento del Senato
della Repubblica assicura che una proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta
da almeno 50.000 firme come la Costituzione prevede, giunga alla discussione in
aula”.
“La crisi sanitaria, economica e sociale derivante dalla pandemia - aggiunge - ha posto in evidenza le intollerabili disuguaglianze, accresciute nel tempo e aggravate dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina, nel godimento di diritti fondamentali come la salute, l’istruzione, la mobilità e il lavoro. Si è segnalata da più parti la necessità di rafforzare il ruolo dello Stato a tutela dell’eguaglianza e dei diritti, con la formulazione e implementazione di politiche pubbliche forti finalizzate a ridurre i divari territoriali e a consolidare l’unità del paese”.
“La crisi sanitaria, economica e sociale derivante dalla pandemia - aggiunge - ha posto in evidenza le intollerabili disuguaglianze, accresciute nel tempo e aggravate dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina, nel godimento di diritti fondamentali come la salute, l’istruzione, la mobilità e il lavoro. Si è segnalata da più parti la necessità di rafforzare il ruolo dello Stato a tutela dell’eguaglianza e dei diritti, con la formulazione e implementazione di politiche pubbliche forti finalizzate a ridurre i divari territoriali e a consolidare l’unità del paese”.
Osserva ancora Citterio: “L’urgenza di un’iniziativa
così indirizzata è sottolineata dalla necessità di attuare il Piano nazionale
di ripresa e resilienza secondo le indicazioni e i tempi dati dall’Europa, mentre
una pericolosa spinta in senso contrario si ricava dalle persistenti richieste
di autonomia differenziata avanzate da alcune Regioni senza tener conto delle
esigenze di un’Italia unita e solidale”.
“E’ un impegno difficile ma assolutamente possibile -
conclude - se riusciremo a mobilitare l’interesse delle tante persone che hanno
a cuore l’unità della nazione e la lotta alle disuguaglianze”.
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