Spiega l’insegnante
mandellese: “L’intento è quello di porre l’attenzione su comportamenti, rischi,
disturbi e fobie evitabili con una giusta informazione. Per una navigazione più
tranquilla, “indossando” per così dire il salvagente”
(C.Bott.) Lo scorso anno, più o meno di questi
tempi, era uscito La bambina invisibile,
dolorosa storia di una bambina esclusa, maltrattata, messa alla gogna e derisa.
Insomma “bullizzata”. Racconti di dolore, appunto, di autolesionismo, addirittura
di tentati suicidi, in cui però lei rappresentava la vittima che ce l’ha fatta,
che si è costruita, nonostante la sofferenza, una personalità granitica e che è
riuscita in ogni suo intento, con determinazione e forza di volontà.
Poi,
lo scorso autunno, Via Crucis -
Diario di una rosa rossa, romanzo-diario che
narra la vicenda di Gioia, nome evocativo che
dovrebbe accompagnare ogni donna nel proprio cammino
lungo la strada della vita. Prima ancora Giordana Bonacina, mandellese, aveva
pubblicato due libri con gli alunni della scuola primaria di Lierna, dove lei
insegna: Bulli di sapone e Welcome to the
jungle sul difficile periodo della preadolescenza e dell’adolescenza.
Ora ecco In the net - Insidie in rete, uscito lo scorso
3 aprile su tutte le maggiori piattaforme editoriali e non (Amazon, Mondadori,
Feltrinelli, Hoepli).
Qual
è il senso di questo nuovo libro? A rispondere è la stessa autrice. “Il libro - dice - segue il filone
degli altri, ovvero quello della “scrittura didattica” che serve a dare
informazioni e dritte su un particolare argomento. In questo caso a essere
esplorato è il mondo dell’IAD - Internet Addiction Disorder, dei diversi
disturbi da dipendenza e dei pericoli della rete che potrebbero riguardare
ragazzi o adulti, senza distinzione tra uomini e donne”.
Vuole
addentrarsi più specificatamente nei contenuti di In the net - Insidie in rete?
“Premesso
che ogni fenomeno ha dinamiche e “protagonisti” diversi, va detto che il tutto è
narrato tramite racconti di fantasia ma assolutamente verosimili, ispirati da
fatti che si possono estrapolare tanto dalle esperienze personali quanto dalla
lettura dei quotidiani o dalla visione di notiziari. Lo scopo di questo volume
non è assolutamente demonizzare il web e le sue risorse. Si vuole invece porre
l’attenzione su comportamenti, rischi, disturbi e fobie evitabili con una
giusta informazione. Per una navigazione più tranquilla, “indossando” per così
dire il salvagente”.
Ma qual è la
migliore e più efficace arma di difesa?
“Iniziamo
col dire che la rete ha connesso l’intero mondo e ha consentito a chiunque di
fare esperienze a seconda di capacità, prerogative, inclinazioni e gusti
personali. Il web è insomma un vero e proprio universo che noi possiamo tenere
racchiuso nei nostri dispositivi, facendone buon uso o meno. Come per ogni
cosa, la colpa degli eventuali problemi non sta nel mezzo in sé ma nel modo in
cui lo utilizziamo. In rete troviamo contenuti violenti, pericolosi, illegali,
spesso anonimi quindi ancor più rischiosi. Mi chiede qual è la migliore arma di
difesa? E’ la consapevolezza. Ci devono sostenere il sapere come muoversi e
l’essere coscienti del fatto che potremmo incappare in qualche problema. Da
ignari ci si casca completamente, da informati è un po’ più difficile.
L’intento di questo libro è appunto quello di informare per dare modo di
entrare in rete più consapevoli, più tranquilli e pronti a reagire in caso di
necessità”.
Sono previsti incontri
di presentazione del suo nuovo libro?
“Certamente
sì. A breve verranno organizzate serate di formazione e informazione destinate
agli adulti e in quelle sedi verrà anche presentato il libro. Come per le altre
mie pubblicazioni l’intento, torno a dire, è quello dell’aiuto concreto per tenersi
alla larga dai pericoli”.
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