In Cattedrale a Como l'omelìa del cardinale: “Dio realizza i suoi piani di bene, sempre a vantaggio degli uomini, anche
se incontra ostacoli e resistenze”
“Cristo
è risorto. Rallegriamoci e esultiamo! Nel cuore della veglia pasquale è
risuonata in questa cattedrale questa consolante notizia, che riempie oggi di
gioia intensa il cuore di tutti noi. Il Vangelo di oggi ci descrive come gli
apostoli Pietro e Giovanni accorsi al sepolcro, richiamati da Maria di Magdala,
entrando e riconoscendolo vuoto abbiano compreso e creduto alle parole della
Scrittura, che preannunciavano la futura vittoria del Messia sul male e sulla
morte”. Così il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, ha introdotto la sua
omelìa nella messa pontificale di Pasqua celebrata questa mattina in
Cattedrale.
“Grande
fu la consolazione di questi due discepoli - ha aggiunto il prelato - nell’accogliere
la grazia della risurrezione del loro maestro. E’ una notizia sconvolgente,
essendo essi del tutto impreparati a riceverla, nonostante il Signore avesse
cercato di farglielo comprendere. Anche noi, come gli apostoli, impariamo a
comprendere ciò che Dio vuole da noi. La notizia della risurrezione di Gesù ha
permesso in seguito a Pietro, ricolmo di Spirito santo, di annunciarla senza
timore e con decisione alla folla riunita per ascoltarlo il giorno di
Pentecoste”.
“E’
la vittoria di Colui che ha fondato la sua vita nella costante fedeltà a Dio e
nell’offerta del dono di sé a vantaggio di noi uomini, suoi fratelli, al di là
delle loro ingratitudini - ha detto ancora il vescovo - La fede in Cristo
risorto induce anche noi a essere testimoni e annunciatori della sua
risurrezione, promuovendo i germi di risurrezione che scopriamo attorno a noi,
destinati a crescere, nonostante il male che, come ogni giorno constatiamo,
continuamente si oppone al bene e che vorrebbe prevalere nel mondo di oggi”.
Poi
altre riflessioni: “Dio realizza i suoi piani di bene, sempre a vantaggio
degli uomini, anche se incontra ostacoli e resistenze.
Essere
discepoli alla scuola del Signore risorto non ci esonera dalle difficoltà della
vita, non ci mette al sicuro, al di fuori della crudezza del vivere. Il Signore
risorto ci garantisce la vittoria del bene sul male, della giustizia sulle
tante discriminazioni, della verità sulla menzogna nella misura in cui siamo
disposti a promuovere questa dinamica di vita nuova”.
Fino
all’ultima considerazione: “Il risorto assicura a ciascuno di noi la forza del
suo Spirito per diffondere attorno a noi quei germi di risurrezione che preparano
e edificano un mondo nuovo. Mettiamo perciò la nostra vita al servizio del
mondo riconciliato”.
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