“In questi
ultimi quattro anni, purtroppo, le cose non sono andate come da mie aspettative
e speranze. Anzi, mi è stata negata ogni possibilità di collaborare allo
sviluppo del sodalizio e alla crescita del team degli allenatori”
Mondiali 2017 in Florida. Eros Goretti, secondo da sinistra, con il "due con" dell'Ungheria campione del mondo. |
Non
sono più tra gli eletti nel nuovo consiglio direttivo della Canottieri Moto
Guzzi. Non ho voluto candidarmi perché non ho
condiviso nulla del modus operandi
della gestione uscente. Posso dire soltanto che sono stato indeciso fino
all’ultimo, poi a mezzanotte del 19 marzo ho spento il computer, negandomi così
la possibilità di essere (forse) rieletto.
Sinceramente
mi sono liberato da un gruppo che mi ha costretto a intraprendere le vie legali
per un contenzioso e in particolare a seguito di dichiarazioni diffamatorie nei
miei confronti in questi ultimi cinque anni.
Tale
campagna diffamatoria nei confronti dei dirigenti precedenti e del sottoscritto
purtroppo è sfociata in un contenzioso poiché non è mai stato accettato un incontro chiarificatore con i presidenti uscenti della Canottieri
e la “Lido Srl”. Una assurda campagna diffamatoria che mi ha colpito nel
periodo in cui risiedevo all’estero, precisamente in Messico, Ungheria e
Svizzera (dal 2015 al 2019).
“Nessuno
è profeta in patria” è la traduzione abbreviata della frase Nemo propheta acceptus est in patria sua
riferita dai Vangeli come pronunciata da Gesù in relazione alla scarsa
accoglienza mostrata dai suoi conterranei nei suoi confronti in occasione del
discorso nella sinagoga di Nazareth. Personalmente mi sento di rientrare in
questa frase.
Non
ho mai ricevuto un encomio dalle Amministrazioni locali, dalla Canottieri, dalla
Federazione e dal Coni per i miei risultati e per le qualifiche sportive. Ma
chi è consapevole del proprio valore non deve dimostrare nulla!
L’assemblea
elettiva della Canottieri Moto Guzzi tenutasi venerdì 24 marzo ha concluso la
mia esperienza di dirigente in questa società sportiva, esperienza che ho svolto
con vari incarichi ininterrottamente per 24 anni (1995-2020).
Purtroppo
in questi ultimi quattro anni non è stata rinnovata la mia
iscrizione all’albo allenatori come tecnico della “Moto Guzzi”. Nell’agosto
2020 sono stato sospeso da tutte le cariche direttive (vicepresidente e
direttore sportivo) con lettera del presidente del collegio dei probiviri e mi
è stata vietata la partecipazione ai consigli direttivi.
Confesso
che la mia partecipazione al direttivo che ha appena concluso il proprio
mandato è avvenuta solo e unicamente per un motivo: continuare la collaborazione
con tutti gli allenatori della Canottieri per lo sviluppo e la crescita fisica
e mentale degli atleti e predisporre i programmi di allenamento (individuali)
per le categorie giovanili e agonistiche.
Credevo
inoltre che la mia presenza nel consiglio direttivo fosse una importante
risorsa per la società, vuoi per l’esperienza maturata in Canottieri e per quella
di head coach di alto livello, oltre che per la qualifica di allenatore di IV livello.
Immaginavo
di poter contribuire anche a fare chiarezza su tutta l’attività dirigenziale in
Canottieri Guzzi portata avanti per quasi 24 anni (sicuramente con errori, ma
sempre in buona fede). Ripensando agli eventi, penso che la campagna
diffamatoria di cui parlo nasca da una riunione credo indetta da alcuni
genitori e da persone che desideravano “abbattere” il vecchio consiglio della Canottieri
Moto Guzzi per “salvarla dai debiti”, senza però che un solo componente del
vecchio direttivo e neppure l’allora presidente Livio Micheli fossero stati invitati.
Sono
stato definito “portaborse” del presidente Micheli, dimenticando che portare le
borse sui campi di regata italiani dal Messico, dall’Ungheria o dalla Svizzera sarebbe
stata un’operazione alquanto complicata e scomoda, per non dire impossibile.
In
questi ultimi quattro anni, purtroppo, le cose non sono andate come da mie aspettative
e speranze. Anzi, mi è stata negata ogni possibilità di collaborare allo
sviluppo del sodalizio, alla crescita del team degli allenatori (affiatato) e a
quella fisica, mentale e agonistica degli atleti, oltre che di individuare
nuovi possibili talenti.
Non
finirò mai di ringraziare Giuseppe Moioli e Luigi Riva, ma anche gli atleti Simone
Fasoli, Simone Mantegazza e Luigi Festorazzi che nell’agosto 2020 hanno richiesto
le mie competenze sebbene io fossi “out” dall’associazione.
In
questi ultimi quattro anni si è purtroppo voluto cancellare tutto quello che di buono e di concreto era
stato realizzato. Ho passato quattro anni ad ascoltare continue giustificazioni
e a sentir parlare dell’inerzia di chi aveva preceduto i nuovi vertici della
società, della pandemia e delle malattie degli allenatori che non rendevano
possibile l’organizzazione dei corsi estivi e garantissero continuità alle
squadre.
Nella
relazione morale a chiusura del quadriennio 2019-2022 la presidente uscente,
Rossella Scola, ha detto di essere riuscita a sanare la situazione debitoria,
omettendo però di specificare che ciò è stato possibile perché la società ha
potuto avvalersi di “flussi in entrata basati su contratti poliennali”
stipulati dai vecchi dirigenti con la Giunta Siani. Ha detto di avere riallacciato
i rapporti con la Piaggio, omettendo di ricordare che questo era già avvenuto con
la dirigenza del presidente Micheli e del sottoscritto, con il supporto della
dottoressa Silvia Tracchi, responsabile marketing del Gruppo Piaggio. In
generale, ciò che è avvenuto in questi anni è stato una diretta conseguenza
degli sforzi, dei progetti e delle promesse di collaborazione attuati prima del
2019.
Senza
dimenticare che i vecchi dirigenti avevano potuto contare su altre sponsorizzazioni,
la più importante delle quali quella con la Reale Mutua Assicurazioni e, nell’anno
2018, anche con la Bcc della Valsassina. Nonostante tante aspettative, quasi nulla di nuovo
è stato riproposto.
Dove
è finito il progetto del mental coach per la squadra giovanile? E quello di una
nuova sede sull’area comunale lungo la Provinciale 72? I numeri, poi, parlano:
all’ultima assemblea gli aventi diritto al voto erano 41, mentre nel 2016 erano
124, nel 2017 130, nel 2018 144 e l’anno successivo 123.
Se poi guardiamo le classifiche
della Federazione scopriamo che la Canottieri Moto Guzzi, specie nell’attività giovanile
serbatoio di quella agonistica, è scomparsa dai primi 30 posti dopo avere
occupato per anni le prime dieci posizioni (primo posto Piediluco 2010, secondo
posto Ravenna 2011 con una squadra di circa 25 atleti e tre allenatori
affiatati: Giorgio Ronchetti, Luigi Riva e il sottoscritto).
Non
posso dunque che esprimere il mio rammarico e il mio dispiacere per questa
situazione e a conclusione di questo mio sfogo mi sento comunque in dovere di
augurare un futuro glorioso alla Canottieri Moto Guzzi, come gloriosa è la
storia di questa società.
Eros Goretti
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