01 aprile 2023

Eros Goretti e la Canottieri Moto Guzzi: “Nessuno è profeta in patria, come volevasi dimostrare”

“In questi ultimi quattro anni, purtroppo, le cose non sono andate come da mie aspettative e speranze. Anzi, mi è stata negata ogni possibilità di collaborare allo sviluppo del sodalizio e alla crescita del team degli allenatori”
 
Mondiali 2017 in Florida. Eros Goretti, secondo da sinistra, con il "due con" dell'Ungheria campione del mondo.

Si è fatto conoscere nel mondo del canottaggio prima come atleta poi nel ruolo di allenatore. A distanza di pochi giorni dall’elezione del nuovo consiglio direttivo della Canottieri Moto Guzzi e dal rinnovo delle cariche, Eros Goretti ci invia l'intervento che di seguito pubblichiamo:

Non sono più tra gli eletti nel nuovo consiglio direttivo della Canottieri Moto Guzzi. Non ho voluto candidarmi perché non ho condiviso nulla del modus operandi della gestione uscente. Posso dire soltanto che sono stato indeciso fino all’ultimo, poi a mezzanotte del 19 marzo ho spento il computer, negandomi così la possibilità di essere (forse) rieletto.
Sinceramente mi sono liberato da un gruppo che mi ha costretto a intraprendere le vie legali per un contenzioso e in particolare a seguito di dichiarazioni diffamatorie nei miei confronti in questi ultimi cinque anni.
Tale campagna diffamatoria nei confronti dei dirigenti precedenti e del sottoscritto purtroppo è sfociata in un contenzioso poiché non è mai stato accettato un incontro chiarificatore con i presidenti uscenti della Canottieri e la “Lido Srl”. Una assurda campagna diffamatoria che mi ha colpito nel periodo in cui risiedevo all’estero, precisamente in Messico, Ungheria e Svizzera (dal 2015 al 2019).
“Nessuno è profeta in patria” è la traduzione abbreviata della frase Nemo propheta acceptus est in patria sua riferita dai Vangeli come pronunciata da Gesù in relazione alla scarsa accoglienza mostrata dai suoi conterranei nei suoi confronti in occasione del discorso nella sinagoga di Nazareth. Personalmente mi sento di rientrare in questa frase.
Non ho mai ricevuto un encomio dalle Amministrazioni locali, dalla Canottieri, dalla Federazione e dal Coni per i miei risultati e per le qualifiche sportive. Ma chi è consapevole del proprio valore non deve dimostrare nulla!
L’assemblea elettiva della Canottieri Moto Guzzi tenutasi venerdì 24 marzo ha concluso la mia esperienza di dirigente in questa società sportiva, esperienza che ho svolto con vari incarichi ininterrottamente per 24 anni (1995-2020).
Purtroppo in questi ultimi quattro anni non è stata rinnovata la mia iscrizione all’albo allenatori come tecnico della “Moto Guzzi”. Nell’agosto 2020 sono stato sospeso da tutte le cariche direttive (vicepresidente e direttore sportivo) con lettera del presidente del collegio dei probiviri e mi è stata vietata la partecipazione ai consigli direttivi.
Confesso che la mia partecipazione al direttivo che ha appena concluso il proprio mandato è avvenuta solo e unicamente per un motivo: continuare la collaborazione con tutti gli allenatori della Canottieri per lo sviluppo e la crescita fisica e mentale degli atleti e predisporre i programmi di allenamento (individuali) per le categorie giovanili e agonistiche.
Credevo inoltre che la mia presenza nel consiglio direttivo fosse una importante risorsa per la società, vuoi per l’esperienza maturata in Canottieri e per quella di head coach di alto livello, oltre che per la qualifica di allenatore di IV livello.
Immaginavo di poter contribuire anche a fare chiarezza su tutta l’attività dirigenziale in Canottieri Guzzi portata avanti per quasi 24 anni (sicuramente con errori, ma sempre in buona fede). Ripensando agli eventi, penso che la campagna diffamatoria di cui parlo nasca da una riunione credo indetta da alcuni genitori e da persone che desideravano “abbattere” il vecchio consiglio della Canottieri Moto Guzzi per “salvarla dai debiti”, senza però che un solo componente del vecchio direttivo e neppure l’allora presidente Livio Micheli fossero stati invitati.
Sono stato definito “portaborse” del presidente Micheli, dimenticando che portare le borse sui campi di regata italiani dal Messico, dall’Ungheria o dalla Svizzera sarebbe stata un’operazione alquanto complicata e scomoda, per non dire impossibile.
In questi ultimi quattro anni, purtroppo, le cose non sono andate come da mie aspettative e speranze. Anzi, mi è stata negata ogni possibilità di collaborare allo sviluppo del sodalizio, alla crescita del team degli allenatori (affiatato) e a quella fisica, mentale e agonistica degli atleti, oltre che di individuare nuovi possibili talenti.
Non finirò mai di ringraziare Giuseppe Moioli e Luigi Riva, ma anche gli atleti Simone Fasoli, Simone Mantegazza e Luigi Festorazzi che nell’agosto 2020 hanno richiesto le mie competenze sebbene io fossi “out” dall’associazione.
In questi ultimi quattro anni si è purtroppo voluto cancellare  tutto quello che di buono e di concreto era stato realizzato. Ho passato quattro anni ad ascoltare continue giustificazioni e a sentir parlare dell’inerzia di chi aveva preceduto i nuovi vertici della società, della pandemia e delle malattie degli allenatori che non rendevano possibile l’organizzazione dei corsi estivi e garantissero continuità alle squadre.
Nella relazione morale a chiusura del quadriennio 2019-2022 la presidente uscente, Rossella Scola, ha detto di essere riuscita a sanare la situazione debitoria, omettendo però di specificare che ciò è stato possibile perché la società ha potuto avvalersi di “flussi in entrata basati su contratti poliennali” stipulati dai vecchi dirigenti con la Giunta Siani. Ha detto di avere riallacciato i rapporti con la Piaggio, omettendo di ricordare che questo era già avvenuto con la dirigenza del presidente Micheli e del sottoscritto, con il supporto della dottoressa Silvia Tracchi, responsabile marketing del Gruppo Piaggio. In generale, ciò che è avvenuto in questi anni è stato una diretta conseguenza degli sforzi, dei progetti e delle promesse di collaborazione attuati prima del 2019.
Senza dimenticare che i vecchi dirigenti avevano potuto contare su altre sponsorizzazioni, la più importante delle quali quella con la Reale Mutua Assicurazioni e, nell’anno 2018, anche con la Bcc della Valsassina.  Nonostante tante aspettative, quasi nulla di nuovo è stato riproposto.
Dove è finito il progetto del mental coach per la squadra giovanile? E quello di una nuova sede sull’area comunale lungo la Provinciale 72? I numeri, poi, parlano: all’ultima assemblea gli aventi diritto al voto erano 41, mentre nel 2016 erano 124, nel 2017 130, nel 2018 144 e l’anno successivo 123.
Se poi guardiamo le classifiche della Federazione scopriamo che la Canottieri Moto Guzzi, specie nell’attività giovanile serbatoio di quella agonistica, è scomparsa dai primi 30 posti dopo avere occupato per anni le prime dieci posizioni (primo posto Piediluco 2010, secondo posto Ravenna 2011 con una squadra di circa 25 atleti e tre allenatori affiatati: Giorgio Ronchetti, Luigi Riva e il sottoscritto).
Non posso dunque che esprimere il mio rammarico e il mio dispiacere per questa situazione e a conclusione di questo mio sfogo mi sento comunque in dovere di augurare un futuro glorioso alla Canottieri Moto Guzzi, come gloriosa è la storia di questa società.
Eros Goretti

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