Giorgio Galofaro
indirizza a “Casa Comune per Mandello democratica” la lettera aperta che di
seguito pubblichiamo:
Dal
2015 risiedo in questa bella cittadina e ho cercato di conoscerne la storia e
le forze politiche che vi operano. Da anni seguo la vicenda di Julian Assange,
un giornalista di 51 anni in carcere da oltre 12 anni in Gran Bretagna, senza
avere mai subìto un processo, colpevole di aver fatto conoscere al mondo i
crimini commessi da eserciti della Nato in Iraq e Afghanistan contro popolazioni
civili e prigionieri.
Nel
luglio 2022 mi rivolgevo al sindaco del nostro comune per proporre il conferimento
della cittadinanza onoraria ad Assange, in nome dei valori e della storia
democratica che contraddistingue Mandello Lario.
Il
gruppo consiliare di maggioranza respingeva la mia proposta affermando che si
trattava di una questione politica che non riguardava i cittadini di Mandello.
Mi rivolgevo quindi a voi di “Casa Comune”. Mi avete dato la vostra
disponibilità a sostenere la mia proposta facendomi presente che comunque in
una votazione sareste stati in 5 contro i 15 della maggioranza. Vi ho spiegato
in vari modi che su Julian Assange avremmo dovuto fare un grande lavoro di
informazione e coinvolgimento dei cittadini e che per dare senso e forza alla
proposta mi sarei fatto carico di tutto questo lavoro.
Purtroppo
ho trovato un muro di gomma. Parlare con voi era quasi impossibile e l’unico
modo per incontrarvi era aspettarvi fuori dalle riunioni del consiglio comunale
dove mi assicuravate il vostro sostegno. Con vari pretesti, però, poi rimandavate tutto.
Nella
vostra pagina Facebook sullo sfondo c’è la foto dello studente egiziano Patrick
Zaki, detenuto ingiustamente per oltre due anni in Egitto, per il quale
proponete la cittadinanza italiana. Nella stessa pagina invitate i cittadini a
condividere con voi idee, contributi e riflessioni.
Avete
chiesto ai cittadini di partecipare all’incontro pubblico del 2 marzo scorso
presso la sala civica intitolata al partigiano mandellese Giovanni Poletti. Ho
partecipato a quell’incontro e ascoltato con attenzione i relatori. Tutti hanno
notato l’assenza di un pubblico giovane, e soprattutto il fatto che la gente è
sempre più lontana dalla politica e sempre più elettori non vanno a votare.
Sono
intervenuto partendo proprio dal fatto che circa il 60% degli elettori non va a votare e ho invitato i vostri relatori a riflettere su come comunicano con la
gente, ad ascoltarsi e a domandarsi se loro stessi capirebbero ciò che dicono.
Partendo
dal sacrificio di Giovanni Poletti ho raccontato la vicenda di un giovane
soldato americano di 21 anni, Chealse Manning, in servizio in Iraq, che venuto
a conoscenza dei terribili crimini commessi dall’esercito a cui apparteneva
trasmise le prove e i documenti al giornalista Assange affinché il mondo li
conoscesse e non si ripetessero più.
Concludevo
il mio intervento chiedendo che il gruppo consiliare di “Casa Comune” si
facesse carico di proporre la cittadinanza onoraria a quel giornalista, tuttora
detenuto in Gran Bretagna in una cella di due metri per tre. Le mie conclusioni
sono state accolte con un applauso dai presenti.
A
quell’assemblea pubblica non sono finora seguiti fatti concreti. Come mai si contravviene in modo così plateale alle cose che
si dicono e che si pubblicano su Facebook? Da un lato chiedete che
venga conferita la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, ma quando si accenna a
Julian Assange, simbolo del diritto dei popoli a essere informati quando i
governi raccontano bugie e commettono crimini, viene alzato un muro di gomma e di
silenzio.
Io
auspico che “Casa Comune” possa tradurre nei fatti le cose che dice, che sappia
ascoltare e dare seguito alle proposte che giungono dai cittadini e che diventi un
riferimento per il rinnovamento della politica nella nostra Mandello.
Giorgio Galofaro
(giorgio.galofaro@libero.it)
Concordo con quanto scritto da Giorgio. Importante tenere alta l'attenzione su Assange, simbolo della libertà di informare e dell'opposto tentativo del potere di mettere a tacere una voce che denuncia la violenza di chi ci governa
RispondiEliminaOttima la proposta di Galofaro. Un'iniziativa concreta e dal basso per dare sostegno a una battaglia di libertà e democrazia. Un'iniziativa che si dovrebbe replicare in ogni comune d'Italia per dare forza a una battaglia che merita di essere combattuta fino in fondo, facendo crescere un movimento in tutto il Paese.
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RispondiEliminaForse gli amici di Casa Comune, non capiscono che non è in gioco solo la libertà del giornalista Julian Assange, ma il diritto dei Popoli ad essere informati quando dei governi raccontano bugie e commettono crimini.
RispondiEliminaIl sostegno ad Assange sono atti minimi che dovrebbero fare tutti coloro che dichiarano di sostenere la libertà democratica dell'informazione. Non si possono condannare le autocrazie e poi pensare che i "propri" crimini di guerra debbano rimanere nascosti.
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo con l'intervento di Giorgio Galofaro.
RispondiEliminaBisognerebbe essere più coinvolti e solidali con chi ha voluto denunciare i crimini dei nostri governi (senza escludere quello attuale italiano), e giace senza motivo da moltissimi anni in una stanza, in una cella, estremamente ristretta. Diamo dunque spazio a questa testimonianza. Se Assange fosse estradato negli Stati Uniti, sarebbe la sua fine. Pertanto diamogli la possibilità di essere riconosciuto a tutti gli effetti cittadino italiano.