L’azienda
destina 20.000 euro al restauro della fontana dei giardini pubblici donata al
Comune nel 1956 dalla famiglia Carcano
(C.Bott.) Novant’anni di passione per la carta.
Novant’anni di storia di un’azienda oggi conosciuta (e riconosciuta) a livello
internazionale. Novant’anni contrassegnati, come per qualsiasi impresa, da cicli
favorevoli e da altri sfavorevoli, ma sempre con la volontà di guardare a ciò
che di positivo può esserci in ogni situazione e ai problemi come a opportunità
di miglioramento. Novant’anni senza mai farsi prendere dalla paura di
rimettersi in gioco, se necessario, con l’intento di raggiungere comunque gli
obiettivi prefissati.
Novant’anni
di “Icma” e un cammino che inizia il 22 marzo 1933, quando Matilde Carcano, una
tra le prime donne imprenditrici italiane, fonda a Mandello Lario l’"Industria carte
metallizzate e affini" e dà avvio a un ininterrotto cammino imprenditoriale tutto
al femminile.
Novant’anni
da “celebrare” e l’azienda di via Risorgimento l’ha fatto ieri pomeriggio
invitando nel proprio atelier i dipendenti di ieri e di oggi anche per dire
loro che è motivo di orgoglio vedere le scatole e gli shopper di grandi marchi
italiani e stranieri diffusi in tutto il mondo realizzati con le carte “Icma”.
Novant’anni
caratterizzati dal proposito di “fare impresa” non soltanto per il risultato
economico, comunque indispensabile per la sopravvivenza di qualsiasi attività
industriale, ma anche per il bene della società, nel rispetto delle persone e,
non ultimo, dell’ambiente.
Lo
ha ricordato Silvia Buzzi ringraziando tutti i dipendenti, quelli di
oggi e appunto quelli di ieri. “Tutti voi - ha detto - avete contribuito a far sì
che “Icma” tagliasse il traguardo dei 90 anni più vivace che mai e ciascuno di
voi ha la sua personale storia legata a questa azienda”. “Grazie a voi che qui
lavorate tuttora o avete lavorato - ha aggiunto - e ai miei familiari che hanno
condiviso le soddisfazioni ma anche le preoccupazioni che la gestione di un’azienda
comporta”.
“Dalla
“Icma” sono passati 800 dipendenti - ha aggiunto l’imprenditrice - ed è bello essere
qui oggi a ricordare la storia di questa nostra azienda, ma soprattutto
augurarle un futuro ancora lungo e radioso”.
Poi
sullo schermo sono passati i nomi e i volti proprio di coloro i
quali hanno scritto con il loro lavoro la storia della “Icma”, dopodiché Elena Torri
e Marco Nigrelli hanno annunciato la decisione dell’azienda di destinare la
somma di 20.000 euro a un intervento “a favore della nostra bella Mandello”.
Quattro gli obiettivi individuati: nuovi giochi per bambini, la sistemazione
del campo da calcio in frazione Rongio, il restauro degli affreschi della
chiesa di San Giorgio e il rifacimento della fontana posizionata alla fine del
viale centrale dei giardini pubblici.
A
votare il progetto preferito sono stati proprio i dipendenti della “Icma” e la
scelta è caduta sul restauro della fontana dei giardini, tra l’altro donata al
Comune di Mandello dalla famiglia Carcano nel 1956.
Infine,
immancabile in ogni festa di compleanno che si rispetti, il taglio della torta.
Accanto a loro, Silvia Buzzi ed Elena Torri hanno voluto Maria Zucchi, entrata in “Icma” nel 1948 e rimasta in azienda fino al 1983, e Simone
Aprile, in ordine di tempo l’ultimo dipendente a essere stato assunto.
Le tappe di un
lungo cammino
I
primi lavori della “Icma” riguardano la nobilitazione e la goffratura della
carta stagnola, prodotta dalla “Antonio Carcano”, ma ben presto si passa alla
patinatura e goffratura di carte e cartoncini per la creazione di prodotti
destinati al mercato della cartotecnica e della legatoria.
A
metà anni Cinquanta è la figlia di Matilde Carcano, Elena Bianchi, ad assumere la guida della “Icma”.
Grazie alla passione per la meccanica e per la chimica del marito Luigi
Buzzi, fondatore della “Cemb”, si
introducono importanti innovazioni tecnologiche.
Va
detto che già dopo i primi anni di lavoro l’azienda contava più di 100
dipendenti poiché molte lavorazioni erano
manuali.
All’ingegner
Buzzi si devono molti degli ampliamenti che costituiscono l’attuale struttura e
il rinnovamento degli impianti tecnologici, oltre alla cultura di impresa che
spingeva all’aggiornamento continuo dei processi produttivi e dei prodotti.
Negli
anni Settanta la “Icma” inizia a produrre carte vellutate con una tecnologia
dedicata. L’ingresso in azienda di
Silvia Buzzi, nipote di Matilde Carcano, datato 1973, coincide con l’aumento della produzione,
che diventa più flessibile grazie all’introduzione di una macchina in
grado di patinare in modo moderno e di vellutare. Iniziano i primi investimenti mirati alla riduzione dell'impatto ambientale: il primo passo
è il trattamento degli scarichi aziendali liquidi, che vengono riciclati nel
processo produttivo. Il laboratorio chimico viene ampliato per consentire
migliori controlli e un’attività di ricerca più strutturata.
Nei
primi anni Duemila Elena Maria Carla
Torri, figlia di Silvia Buzzi, diventa responsabile marketing. La quarta generazione
dà uno slancio alla gamma dei prodotti e agli investimenti, con uno sguardo
attento ai cambiamenti nel mercato del lusso.
L’azienda
si amplia con un nuovo stabile per la produzione e i magazzini. Con
l’acquisizione di concorrenti francesi e italiani, “Icma” continua a crescere.
Nel
2009 ottiene la certificazione FSC e due anni dopo riceve il premio “Imprese e responsabilità sociale” per le
migliori prassi aziendali in Lombardia.
Il
2011 è l’anno delle nozze di Elena Torri con Marco Nigrelli, che porta in “Icma”
le sue competenze manageriali e di marketing.
Nel
2014 Elena Torri viene nominata CEO,
l’azienda cresce come numero di dipendenti e quote di mercato, raddoppiando il
proprio fatturato, e investe per innovare le carte in modo che bellezza e
sostenibilità, sociale e ambientale, possano camminare di pari passo.
Nel
2017 l’azienda mandellese ottiene la certificazione ISO 9001:2015 e nel 2019
pubblica il primo bilancio ambientale secondo gli standard ISO.
Nel
periodo della pandemia entra a far parte del movimento B Corporation, divenendo
una delle prime aziende al mondo nel settore cartario (e la prima in Europa) a
ottenere questa certificazione.
Nel
2021 “Icma” modifica il proprio statuto sociale e diventa una società benefit: nel documento sono
inserite le finalità di beneficio comune che meglio rappresentano i valori del “manifesto
Icma”, con la convinzione che oltre agli obiettivi economici un’azienda debba
dare spazio a scelte di responsabilità che abbiano un impatto positivo sulla
società, sulla crescita della comunità e sulla biosfera.
La
certificazione B Corp, il servizio di economia circolare Rinascimento,
l’adesione al programma Treedom, con la creazione in Camerun della foresta
Letizia formata da oltre 400 piante, la partecipazione alla campagna #iopagoifornitori e il lancio della
collezione Kind (carte 100% riciclate certificate FSC Recycled Credit) sono tra
i primi risultati concreti del “2030 Lab”, laboratorio di innovazione con un
programma di ricerca volto a adottare buone pratiche in fatto di sostenibilità
aziendale, di prodotto e di processo, che prende il nome dall’Agenda 2030
dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.
Nasce
il “manifesto” di “Icma”, una dichiarazione dei valori, degli obiettivi e delle
aspirazioni dell’azienda che riporta il motto della fondatrice: “In labore
fortuna”.
Nell’ottobre
2021 l’azienda lancia il nuovo brand e-commerce Manamant, una selezione
di carte decorative e articoli di stationery
che si rivolgono al mondo del design e della creatività, ma anche a tutti gli
amanti del dettaglio.
Il
resto è storia di oggi. E, più ancora, di domani.
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