Nella località
mandellese ieri sera anche un’altra torta di compleanno: quella per i 100 anni
di Maria Zucchi
(C.Bott.) Gli auguri del
Gal e l’ideale abbraccio della “sua” Luzzeno. Tante strette di mano, tanti
sorrisi e una bella festa di compleanno. Michele Zucchi, mandellese, il
traguardo del secolo l’ha tagliato domenica 12 marzo, in salute e con un piglio
invidiabile. E ieri sera nell’accogliente sede del Gruppo amici di Luzzeno si
sono ritrovati in tanti per rinnovargli gli auspici di altri anni sereni.
Luzzeno
è la sua “casa”, da sempre. E chi in questa località ha vissuto e vive tuttora non
poteva non “celebrare” i 100 anni di Zucchi come si conviene per una ricorrenza
carica di simboli e di significati. “E’ un monumento storico e un miracolo
vivente”, ha detto don Ambrogio Balatti, a sua volta di Luzzeno, appena prima
che il festeggiato tagliasse la torta di compleanno.
C’è
molto, forse tutto, in quelle parole. C’è soprattutto la sintesi di una
vita, quella di Michele, che definire avventurosa è addirittura riduttivo. Lui,
scampato nell’autunno del ’43 all’eccidio della Divisione “Acqui” a Cefalonia,
prigioniero ad Argostoli, deportato in Polonia, catturato due volte dai russi e
altrettante dai tedeschi, quindi nuovamente rinchiuso in un campo di
concentramento. Un miracolo vivente, appunto, e tanta voglia di trasmettere i
valori più autentici dell’esistenza in particolare alle giovani generazioni.
Ma
quella di ieri doveva essere (ed è stata) soltanto una serata gioiosa. Una
festa con due torte, in verità. Già, perché oltre a quello di Michele Zucchi il
Gal ha ricordato un altro compleanno centenario: quello di Maria Zucchi, lei
pure di Luzzeno, che il traguardo del secolo l’ha tagliato lo scorso 27
febbraio.
Una
festa nella festa. E un unico coro: tanti auguri, Michele! Tanti auguri, Maria!
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