"La mancanza di chiarezza e di comunicazione di
tutte le parti coinvolte, il ritardo con cui ci è stata riferita la decisione assunta dal consiglio d’amministrazione, quando ormai la
liquidazione della società era stata definita, ci hanno negato la
possibilità di agire in modo realmente propositivo ed efficace"
I genitori degli
alunni della scuola dell’infanzia “G.B. Pirelli” di Varenna ci inviano la nota
che di seguito pubblichiamo:
Al
di là di qualsiasi polemica personale e politica, i genitori dei bambini della scuola
dell’infanzia bilingue “G.B. Pirelli” di Varenna vogliono chiarire la loro
posizione contraria alla chiusura dell’asilo.
La
mancanza di una comunicazione chiara e diretta ha reso molto difficile capire
quali fossero la reale situazione e le intenzioni delle varie parti in causa.
Le
prime voci sulla possibile chiusura si sono diffuse in paese verso fine agosto,
suscitando molte domande e non poca preoccupazione tra i genitori.
Alle
richieste di chiarimenti rivolte alle maestre, è seguita il 4 ottobre 2022 una
comunicazione del presidente del consiglio d’amministrazione della “Fondazione
scuola dell’infanzia G.B. Pirelli” di Varenna (costituita da Comune, Chiesa, “Fondazione
G.B. Pirelli”, un rappresentante del Miur e un rappresentante dei genitori) in
cui i genitori venivano informati di alcune criticità che imponevano alla
direzione di valutare se sarebbe stato possibile o meno proseguire con
l’attività educativa.
In
particolare venivano citati la precarietà della situazione economica e
finanziaria della scuola, il calo delle nascite in paese e l’eventuale
adeguamento alla riforma del Terzo settore.
La
comunicazione si concludeva proponendo un incontro da tenersi nel mese di novembre, in data da definire, e con l’invito a non dare peso alle “voci” che
al momento non avevano “alcun fondamento reale” e quindi erano definite “inutili,
se non addirittura dannose”.
La
riunione si è svolta il 14 novembre con la presenza delle maestre. Il presidente,
in quella sede, ha dichiarato di rappresentare il Comune e ha comunicato la
decisione del Cda di dimettersi e di procedere alla liquidazione della società,
vista la difficile situazione economica in cui si trova l’asilo ma anche l’esiguo
numero di bambini di Varenna frequentanti e il calo delle nascite in paese,
trascurando tuttavia il fatto che da anni gran parte dei bambini proviene da
altri comuni.
Sono
stati presentati il bilancio consuntivo e preventivo, su cui pesa fortemente l’iscrizione
agli enti del Terzo settore obbligatoria per legge, ed è stato riferito un
disavanzo attuale di circa 15.000 euro.
La
reazione dei genitori, com’era inevitabile, è stata di sgomento di fronte alla posizione
ferma del consiglio d’amministrazione e alla notizia della chiusura così
imminente, oltre che di rabbia per la mancata comunicazione della reale
situazione in tempi utili a trovare una soluzione.
Il
presidente ha lasciato intendere che ci sarebbe stata una possibilità di
scongiurare la chiusura dell’asilo qualora i genitori stessi avessero trovato
un nuovo presidente e un nuovo rappresentante dei genitori e si è dichiarato
disponibile a seguirli nel passaggio.
E’
stato infine fissato un nuovo appuntamento per il 17 dicembre in cui i genitori
avrebbero dovuto presentare le loro proposte per la risoluzione del problema.
L’amministrazione
comunale aveva a sua volta fissato un incontro con i genitori che avrebbe
dovuto tenersi il 14 novembre al termine della riunione con il Cda dell’asilo ma
che non è mai avvenuto, in quanto i consiglieri presenti hanno dichiarato che
non vi erano ulteriori argomenti di discussione in aggiunta a quanto già detto.
I
genitori, che in tutti questi anni hanno potuto apprezzare la qualità
dell’offerta didattica di questo asilo bilingue, la preparazione e l’umanità
delle maestre, la loro capacità di accompagnare i bambini nel loro percorso di
crescita, stimolandoli e valorizzandoli, la loro attenzione allo sviluppo della
personalità del singolo, dell’autonomia e della socialità, si sono subito
attivati per cercare possibili soluzioni, peraltro difficili da trovare con un
tempo così limitato a disposizione.
Due
mamme si sono rese disponibile a entrare a far parte del consiglio d’amministrazione
come presidente e come rappresentante dei genitori. Purtroppo soltanto alla
fine di novembre, nel corso di una telefonata, è stato chiarito da parte del presidente che non c’era nessuna possibilità di mantenere in vita la Fondazione
dal momento che la cessazione al 30 giugno 2023 era già stata verbalizzata e
depositata in Comune, contraddicendo quanto aveva detto precedentemente.
I
genitori hanno così scoperto che l’unico modo per proseguire sarebbe stato quello
di costituire una nuova associazione, situazione davvero complicata da gestire
per un gruppo di genitori privi di qualsiasi appoggio istituzionale.
Alla
richiesta di un confronto chiarificatore, cercato in diverse occasioni, sulle
motivazioni che avevano spinto il Comune ad approvare la cessazione della
società, l’amministrazione comunale ha risposto incontrando i genitori il 6
dicembre e sostenendo nuovamente la necessità di chiudere l’asilo per le
motivazioni già comunicate dal presidente il 14 novembre, facendo però
riferimento a un disavanzo attuale di 25.000 euro.
L’amministrazione
comunale ha poi dichiarato che, nel caso in cui i genitori avessero trovato una
soluzione, il Comune stesso avrebbe dato un contribuito economico ma non
avrebbe più partecipato ad alcuna società, mostrando così la carenza di visione
nel non salvaguardare l’unico presidio per la crescita di un piccolo paese qual
è Varenna.
Un
ulteriore tentativo di trovare una soluzione è stato fatto quando la mamma che
si era resa disponibile ad assumere la presidenza ha avuto un colloquio
personale con il presidente, il quale le ha prospettato le difficoltà e i
rischi economici a cui sarebbe andata incontro se avesse assunto la presidenza
di una nuova associazione formata da soli genitori.
Il
14 dicembre la riunione fissata per il 17 è stata annullata dalla presidenza,
che ha chiuso definitivamente la questione.
Di
fronte alla necessità di iscrivere i bambini entro il 31 gennaio 2023 le
famiglie hanno dovuto trovare soluzione logistiche e organizzarsi
autonomamente. Ad oggi i genitori non sanno se e come il Comune intende “agevolare”
le famiglie dei bambini di Varenna iscritti presso altri comuni.
A
Varenna l’asilo è l’ultima scuola esistente, un’istituzione a cui da oltre 100 anni
il paese è legato e a cui molti varennesi hanno dedicato tempo ed energie, come
provano, da ultimi, la disponibilità dei volontari che hanno accompagnato i
bambini nel percorso Varenna-Bellano durante la chiusura della strada
provinciale nel 2021 e l’impegno da sempre prodigato dagli alpini nel
sostenerlo.
Non
dimentichiamo che proprio gli alpini hanno devoluto all’asilo i proventi della “buseccata”
dello scorso 15 dicembre.
L’asilo
non è soltanto un elenco di cifre e di numeri, è il luogo in cui i bambini
crescono, si divertono, litigano, sviluppano la propria creatività, imparano a rapportarsi
agli altri, il luogo in cui inseguono le loro curiosità e si formano, è il
vocìo dei bimbi che giocano, è il loro entusiasmo, è conoscenza, è il diritto
dei bambini di essere bambini, è il luogo dove si mettono le basi per il futuro
della comunità.
Per
noi genitori non è stato facile spiegare ai bambini perché l’asilo chiuderà. Dalle
loro parole emerge lo smarrimento che provano all’idea di cambiare ambiente, amicizie
e maestre, a riprova del fatto che Angie, Elena, Alessia e tutte le maestre che
le hanno precedute hanno saputo creare un ambiente sereno, vivace e molto valido
dal punto di vista didattico.
Rimane
l’amara consapevolezza che la mancanza di chiarezza e di comunicazione di tutte
le parti coinvolte, il ritardo con cui è stata riferita ufficialmente ai
genitori la decisione presa dal consiglio d’amministrazione, quando ormai la
liquidazione della società era già stata definita, ci hanno negato la
possibilità di agire in modo realmente propositivo ed efficace. Tantomeno è
stato proposto concretamente un aumento della retta.
Il
mancato coinvolgimento nel cercare una soluzione collettiva al problema è la
prova della mancanza di volontà di evitare la chiusura. Un confronto
costruttivo e ampio, che avesse coinvolto oltre ai genitori anche la
popolazione varennese, in parte ancora all’oscuro della situazione, avrebbe certamente
prodotto idee e soluzioni possibili, in termini sia economici sia
organizzativi.
I genitori dei bambini della scuola dell’infanzia bilingue
“G.B. Pirelli” di Varenna
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