L’ex primo
cittadino: “Nessuno dei consiglieri di maggioranza ha una preparazione, seppur
minima, nell’amministrare la cosa pubblica”
Sabato
11 febbraio abbiamo assistito a una farsa. L’inutile quanto tardiva difesa del sindaco
Mauro Manzoni davanti alla chiusura, ormai definitiva e senza speranza, dell’asilo
di Varenna.
Inutile
perché, per quanto vada dicendo con toni accorati e dispiaciuti da far impallidire
un coccodrillo, ha ampiamente dimostrato, per chi ancora non l’avesse capito,
che sia lui sia i suoi consiglieri sono assolutamente incapaci di affrontare,
non dico risolvere perché sarebbe troppo per loro, un qualsiasi problema.
E’
del tutto evidente come nessuno dei consiglieri di maggioranza ha una
preparazione, seppur minima, nell’amministrare la cosa pubblica. Certo, finché si
tratta di sistemare strade o contrade e di organizzare concerti son capaci
tutti ma quando è il momento delle vere decisioni, dello slogan “Varenna ai
varennesi”, qui casca l’asino. Buio totale, anzi il tentativo barbino di
nascondere il problema sotto il tappeto non è riuscito. Il bubbone è scoppiato
e sindaco e amministratori si sono trovati completamente impreparati e gli è
rovinato addosso.
Impreparati?
Penso di no. Ecco il perché del colpevole ritardo con cui è stato affrontato il
problema che avrebbe potuto essere ampiamente risolto. E’ da prima delle elezioni
che venivano comunicate all’Amministrazione le difficoltà dell’asilo e che,
quindi, il sindaco e gli amministratori ne erano al corrente.
Annualmente,
infatti, vengono inviati i bilanci da parte del gestore dell’asilo e una lettura
anche non troppo attenta avrebbe rilevato che qualcosa non andava, ancora in
tempo per rimediarvi mantenendo così viva la scuola dell’infanzia.
Ma
eravamo prossimi alla campagna elettorale, quindi il problema lo risolverà chi
vincerà le elezioni. Per loro sfortuna i nostri eroi vincono le elezioni ma,
non sapendo cosa fare ora che la patata bollente è tornata nelle loro mani,
cosa fanno? Tengono tutto nel cassetto nella speranza che il problema si risolva
da solo, come per magìa, tutto sulla pelle dei bambini dell’asilo, chiaramente.
Alla
fine il bubbone è scoppiato e il sindaco non ha eccepito quando il consiglio d’amministrazione
dell’asilo ha deciso per la chiusura, ritenendosi anzi di fatto completamente
d’accordo, come dimostrato votando unanimemente con gli altri membri del consiglio
stesso. Non ha alzato un dito promuovendo la costituzione di una nuova associazione
che avrebbe permesso di far proseguire l’attività della scuola materna. Non ha
fatto nulla, anzi uno dei suoi consiglieri si vantava del fatto che a lui il
problema non interessava in quanto aveva già iscritto i suoi bambini a un altro
asilo.
Sorge
quindi spontanea una domanda: come faceva questo consigliere di maggioranza a
sapere in anticipo che l’asilo avrebbe chiuso i battenti? E ancora, il problema
è stato volutamente taciuto agli interessati, tanto poi si sarebbero
arrangiati? E ancora: non era parte importante del programma elettorale della
lista del sindaco mantenere l’asilo quale ricchezza culturale ed educativa di
Varenna?
La
verità è che ci hanno riempito di balle elettorali mentendo sapendo di mentire
e c’è stato chi tra loro, dopo una campagna elettorale con i Simpson, ha
promosso una petizione per salvare l’asilo! Roba da matti. Gran confusione,
un’armata Brancaleone.
La
colpa del sindaco? Non aver fatto nulla per salvare l’asilo.
Carlo Molteni (Lista civica per Varenna)
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